|
Una sera un pescatore di San Jacut, passando con la sua barca accanto alla scogliera di Cosseu, udì venire liete risate da una piccola ansa della roccia.
Il pescatore era molto curioso, e per scoprire quali erano le ragioni di
quelle risate, si nascose tra gli scogli con la sua barca. Scorse cosi alcune donne
bellissime e riccamente vestite che uscivano da una grotta che si apriva tra le rocce: non
cera dubbio possibile, si capiva subito che quelle erano Fate.
Chi sa che cosa avrebbe dato il
pescatore per capir quel che dicevano! - E se mi ungessi anchio con quellunguento? disse tra sé il pescatore, a cui lo spavento di ciò che aveva veduto non aveva tolto affatto la curiosità, anzi se mai laveva acuita.
Si
arrampicò tra gli scogli, ritrovò il nascondiglio, ne trasse fuori il vasetto
dunguento e tanto per provare si unse con quello un occhio solo: non
ebbe il coraggio di ungerseli tutte due, non sapendo che cosa poteva accadere. Dovevano essere Fate cattive e certo odiavano le creature umane: bastava vedere con che occhi terribili guardavano uomini e donne, e soprattutto erano invidiose delle mamme che avevano bambini floridi e sani! Appena incontravano una di queste mamme felici, le accostavano col pretesto di chiedere lelemosina, e intanto accarezzavano il piccino: questo subito, sotto le loro malefiche carezze, avvizziva e cominciava a piangere. Alla sera molti bambini di quel paese erano a letto malati e febbricitanti.
Il pescatore
non riuscì a dormire tutta la notte, e la mattina dopo andò coi suoi compagni a pescare
sul mare. Ma il suo occhio magico gli fece vedere le Fate malefiche che guizzavano
nellacqua sotto forma di pesci: le perfide facevano ogni sorta di dispetti ai
marinai: imbrogliavano le reti, portavano via lesca dagli ami, mescolavano gli
ormeggi, spaventavano i pesci a ciò che si allontanassero dalle barche dei pescatori.
Il giorno
dopo cera una gran fiera a Ploubalay. Il pescatore vi si recò, come faceva tutti
gli anni; ma col suo occhio magico riuscì subito a distinguere tra la folla le Fate.
Ormai egli le riconosceva sotto qualunque travestimento, come se appartenesse alla loro
razza. Questi pensò allora di allontanarsi prudentemente da quel luogo; ma aveva fatto pochi passi fuori del paese, quando vide venirsi incontro una giovane con una bacchetta in mano: riconobbe subito che era una Fata e tentò di evitarla; ma quella gli si parò innanzi e con la bacchetta magica lo colpì proprio sullocchio sinistro che aveva spalmato di unguento. Il pescatore divenne immediatamente cieco e muto. Cosi venne dalle Fate punita la, sua curiosità. Certo, non bisogna interessarsi troppo dei segreti e dei fatti degli altri, perché alla fine ci si scapita sempre.
|