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Il polpo e la scimmia
La regina del Riugu...
La regina del Riugu, dunque, era malata e il
Re si dava alla disperazione. Sembrava che ogni speranza fosse da perdersi quando un
medico suggerì: Il fegato di una scimmia? Ma quale mai tra gli abitanti del regno subacqueo sarebbe potuto andar sulla terra a cercare il necessario rimedio?
Pensa e pensa;
finalmente si trovò.
Il polpo che
allora non era molle molle come divenne in seguito, ma aveva le sue brave ossa che lo
sostenevano affacciò qualche difficoltà, però alla fine si mise in viaggio.
Emerse dal fondo del mare, traversò la gran distesa dacque, approdò allisola
delle scimmie.
La scimmia si
invogliò: - Se non si tratta che di questo incoraggiò il polpo ci penso io. Ti porto nel Riugu e poi ti riporto qui... No, nessun disturbo... Un piacere, anzi. Per me sarà un vero piacere. La scimmia montò sulla groppa del polpo, il polpo si buttò nellacqua e siniziò il viaggio verso il regno del Riugu.
- Voi scimmie ce lavete il fegato? - Il fegato? Certo lo abbiamo. Perché me lo domandi? - Perché te lo domando? Eh, il perche cè! Ma se hai il fegato tutto va bene. - Come va bene?
Ormai erano
lontanissimi dalla riva; la scimmia non sapeva nuotare e il polpo finì per raccontare
ogni cosa: che la regina era malata e che i medici le avevano prescritto il fegato di una
scimmia. - Oh come mi rincresce! esclamò. Perchè non me lhai detto prima? - Brava! replicò il polpo. Non saresti venuta. - Perché non sarei venuta? Che cosa vuoi che mi importi di un fegato? Noi scimmie ne abbiamo tre o quattro, di fegati. Pero non li portiamo sempre con noi. - Come, non li portate sempre con voi? - No. Li prendiamo o li lasciamo secondo che occorre. Io, il mio, quello che adoperavo ora, lho lasciato appeso allalbero. Se me lo dicevi... - Come si fa, allora? - Torniamo a riprenderlo. Altrimenti il viaggio è inutile. Quando poi tornerò allisola troverò gli altri miei fegati.
Il polpo, grullo,
riportò la scimmia alla sua isola. La scimmia, svelta svelta, si arrampicò sulla vetta
dellalbero, proprio in cima e di lassù ringraziò: - Hai trovato il fegato? Scendi. Si fa tardi. - Lho sempre avuto, il fegato. Ma non scendo. Della tua regina non mi importa un fico secco. Mi preme invece, e molto, la mia pelle. Addio, caro, addio!
Spiccò un
salto, raggiunse un altro albero, spiccò un altro salto e sparì nella foresta.
Al contrario di quanto racconta la fiaba,
il polpo è uno degli animali
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