Lophotus lacepede
Giorna,
1809
Ha
corpo
allungato e compresso lateralmente, che si rastrema moltissimo in un sottile peduncolo
caudale.
La pelle, liscia, è ricoperta
di piccole scaglie, caduche e cicloidi. La linea laterale è munita di
piccoli scudetti
lisci e termina alla base della
caudale.
Sulla parte alta del capo si
alza
una cresta
carnosa,
la quale fa da base al
primo raggio, lungo e spesso,
dell'unica dorsale. L'occhio è circolare e
la bocca è relativamente piccola,
con mascella un poco protrattile. I denti sono disposti su tre file e sono conici,
appuntiti e irregolari. Le narici sono singole. La vescica natatoria,
sviluppata, è composta da 3 camere, di cui l'anteriore è sotto l'esofago.
Da
questa camera inizia il sacco dell'inchiostro che corre lungo tutto il corpo
fino alla cloaca e la relativa apertura anale.
La pinna dorsale inizia con un unico raggio grosso ed elevato e si
estende per tutto il corpo
con una serie di raggi flessibili, non ramificati e non striati. L'anale è
piccolissima, inserita alla estremità posteriore del corpo con i raggi che sono
diretti quasi orizzontalmente e in parte ramificati.
Pure la caudale è
piccolissima. Le
pettorali, con basi orizzontali, sono inserite molto in basso ed hanno raggi ramificati. Le
pelviche sono presenti solo negli stati larvali e giovanili con due raggi
allungati
Il corpo
è azzurro vivo, con serie longitudinali irregolari di macchie sub-circolari
bianche più o meno numerose. Dopo la morte le macchie
sbiadiscono e il lato ventrale diviene più argenteo.
Le pinne sono rosa-rosso. E' una specie batipelagica, che ogni tanto risale in superficie.
Se
catturata, emette un getto copioso di un denso liquido
proveniente dal sacco
di cui è dotata.
La maturità sessuale si
ha da giugno
a settembre. Le uova sono pelagiche e galleggianti.
Si nutre di pesci,
molluschi e crostacei batipelagici. Può raggiungere 1 metro e mezzo di
lunghezza. Sulle coste italiane è segnalato per Genova,
l'Elba, l'Adriatico e la Sicilia.
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