Helicolenus dactylopterus (Delaroche, 1809)
Ha corpo tozzo,
che posteriormente si comprime ai lati.
E' coperto da scaglie,
tranne che nella regione sottorbitaria, sulla
gola e sulle mascelle.
La testa è massiccia
e la bocca è
ampia.
L'opercolo
nell'angolo superiore possiede due spine. Il preopercolo ha cinque punte.
Al disotto dell'occhio vi è
una cresta senza spine. Gli occhi sono molto grandi; davanti, all'inizio del
bordo anteriore, sono armati con una spina e piccole spine si trovano anche
al disopra delle aperture nasali.
La bocca, moderatamente grande, ha 4 o 5 file irregolari di denti aghiformi e
piccoli nella mascella e 3 o 4 nella mandibola. Altri denti si trovano nel
vomere e nei palatini. La lingua non aderisce alla base della
cavità orale.
La pinna dorsale possiede
12 raggi spinosi anteriormente
e 12-13 molli nella parte posteriore, che è più corta ma più alta.
L'anale ha tre spine, di cui la seconda è la più lunga,
e 5 raggi molli abbastanza lunghi. La
caudale (16 raggi) ha il margine arrotondato con
le estremità ad angolo vivo.
Le pinne pettorali (16-21 raggi) sono molto ampie;
i primi due raggi sono semplici e sottili,
seguono nove ramificati
all'estremità e 8 più spessi non ramificati e con l'estremità libera.
Le ventrali sono più piccole delle pettorali ed hanno 1 raggio
spinoso e 5 raggi molli.
Ha spine velenifere che provocano una puntura dolorosa,
anche ad animale morto, in grado di provocare gonfiori e irritazioni, che
possono essere leniti con acqua calda. Con persone predisposte possono esserci,
oltre alla perdita di sensibilità delle parti colpite, delle complicazioni che
richiedono cure mediche.
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La colorazione è rossa, che sfuma a rosa sui fianchi e bianco sul ventre.
L'interno della bocca è
nero azzurrastro.
E' una specie che vive in profondità
da 100 ad oltre 1000 m, su fondali sabbiosi o fangosi. In alcune zone,
in vicinanza della costa, risale fino a
fondali di circa 20 metri.
Si riproduce dall'autunno al principio
dell'inverno. Si nutre con voracità di crostacei, molluschi e
pesci bentonici. Si cattura con reti a strascico
e con palangresi di profondità. Può
raggiungere quasi i 50 cm di
lunghezza (mediamente 20-25 cm) e
oltrepassare il peso di 1.5 kg. Ha carni buone per la zuppa di pesce.
Sulle coste italiane è comune nel Tirreno e raro
in Adriatico.
Foto di Walter Ignazio Preitano
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Nomi dialettali
GENOVA |
Scurpenin,Cardané, Scorpenin de fondo |
IMPERIA
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Badasso. |
LIVORNO |
Scorpano bastardo.
|
NAPOLI |
Capa arze,
Scorfano 'e funnale.
|
GAETA |
Scrofane de funnale.
|
VENEZIA |
Scarpena. |
TARANTO |
Scrofanu de
funnale. |
MANFREDONIA |
Scorfanu de
fundu. |
CATANIA |
Cipudda di
fangu, Furana, Fasciana. |
MESSINA |
Chicchiriddì. |
PALERMO |
Occhibeddi,
Scorfanu impiriale. |
Perciformes |