Arnoglossus thori Kyle, 1913
Ha corpo
ovale, più alto di quello delle specie
congeneri,
ricoperto
da scaglie relativamente grandi
e caduche, che sulla linea laterale, posta solo
sul lato oculare, oscillano da 49 a 56.
Gli occhi, posti sul lato sinistro, sono
separati da uno stretto spazio concavo, dove si notano, negli adulti,
due creste vicinissime ma
distinte.
L'occhio inferiore è appena un
poco avanzato rispetto
al superiore.
Le aperture nasali del lato oculare sono situate sulla
stessa linea e quella anteriore è circondata da un bordo membranoso con lobo angolare
abbastanza esteso.
La
bocca è corta, con la mandibola pochissimo prominente.
I denti, tutti piccoli, sono disposti in un'unica
serie su ambedue le mascelle. Presente una punta ossea
tra le pinne ventrali e anale.
La pinna dorsale ha 81-92 raggi, di cui il primo
è inserito sul lato cieco, al
disopra e vicino alla narice anteriore, e
il secondo è ipertrofico nei
maschi adulti e la sua lunghezza è più o meno quella della testa;
la
pinna è bordata da una larga membrana.
Gli ultimi raggi della dorsale e dell'anale non lasciano spazio libero nel peduncolo
caudale. La caudale ha
il margine libero arrotondato, con una troncatura ad
angoli ottusi.
La pinna
pettorale del lato oculare è più lunga di quella del lato cieco, ambedue
hanno il primo raggio rudimentario.
La pinna
ventrale sinistra è avanzata rispetto a quella destra ed
ha i suoi primi
3 raggi inseriti sul lato cieco.
La
colorazione è brunastra o grigiastra con punti e macchie più scure,
tra le quali si evidenziano
due chiazze, una al di sopra ed
immediatamente all'inizio della parte retta della linea laterale,
l'altra verso il termine della stessa linea. Generalmente una
stretta
fascia nera alla base della caudale, e macchie nere sparse su tutte le
pinne.
Nei maschi adulti,
sulla ventrale sinistra una macchia nerastra.
Frequenta
fondali sabbiosi e fangosi tra i 15 e oltre i 200 m, più comunemente intorno ai 30 m.
Il periodo della deposizione è tra marzo e luglio e
tra
dicembre e gennaio. E' una specie carnivora
che si nutre di organismi animali bentonici,
specialmente invertebrati.
Si cattura nelle reti a strascico, ma fa parte
spesso della minutaglia. Talvolta si
trova anche nelle sciabiche o tratte da spiaggia e nei tramagli.
Arriva al massimo a 15(25)
cm di lunghezza totale.
Nei
mari italiani è segnalata
ovunque.
|
Nomi dialettali: tranne 3 località è praticamente uguali alla
suacia
GENOVA |
petrale. |
LIVORNO |
solacia.
|
TRIESTE |
.pataraccia |
ROMA |
suacia. |
NAPOLI |
suace, suacia 'e fangu. |
GAETA |
suace,
suace 'e fangu. |
ANCONA |
zanchetta,
cianchetta. |
PESCARA |
cianghette. |
VENEZIA |
pataracia
mora. |
CHIOGGIA |
pataracia
scaggiosa, pataracia de quarnero. |
OLBIA |
paralozza. |
SALERNO |
suace. |
BARI |
zenghetted. |
TARANTO |
fraizze. |
TROPEA |
pisci
petroli. |
MANFREDONIA |
zanchette. |
CROTONE |
lettera. |
REGGIO CALABRIA |
pitroli. |
NICOTERA |
pilaia. |
CATANIA |
panta
di funnale. |
MESSINA |
panta. |
GOLFO
SQUILLACE |
panta. |
PALERMO |
pettinu,
rumulu mancanu, rumulu petulu. |
PORTO
EMPEDOCLE |
rombu
lisciu. |
Pleuronectiformes |