Lepidopus caudatus (Euphrasen, 1788)
Corpo nastriforme e privo di scaglie, schiacciato
fortemente ai lati. La testa è grande e presenta, posteriormente all'occhio, una
cresta; il muso è a punta. Ha occhi grandi e aperture nasali evidenti.
Il bordo posteriore dell'opercolo è finemente striato e il suo margine è liscio e tagliente.
La bocca è ampia, con la mascella inferiore prominente e quella superiore un poco curva,
provviste entrambe di denti acuminati e taglienti posti in una sola fila, tra i quali,
ai lati della mascella superiore, due
sono molto più lunghi e pugnaliformi.
La pinna dorsale è unica dalla zona nucale al peduncolo caudale, con
9 raggi spinosi flessibili e con 90-107 raggi molli, più
fitti verso la coda. L'anale nella prima parte ha 2 raggi spinosi inclusi
nell'epidermide (il primo è squamiforme il secondo è rudimentale) e la seconda
parte con 60-65 raggi molli (nella prima parte liberi e gli altri uniti da una
membrana interradiale). La caudale (18 raggi) è piccola e
molto forcuta. Le pettorali (12 raggi rivolti verso l'alto) sono inserite
orizzontalmente. Le ventrali sono ridotte a due piccole scaglie dure e
lucenti, inserite dopo le pettorali.
Foto di Walter Preitano
Foto Walter Preitano
La colorazione è argentea e brillante. Possono essere presenti
una o più fasce longitudinali giallo-oro sui lati.
E' un pesce pelagico che vive a profondità rilevanti, ma può
risalire a 20-30 metri nei mesi estivi e autunnali.
Uova fecondate si trovano nel plancton durante tutto l'anno.
La sua nutrizione è carnivora e aggredisce pesci anche di taglia superiore
alla sua.
Vengono presi con i ciancioli per la pesca delle acciughe e con le reti a
strascico. Nello stretto di Messina viene pescato a profondità di 100-200 metri con
bolentino. Spesso è parassitato.
La carne è ottima, specialmente cucinata a cotoletta,
e a Messina, per questo motivo, viene chiamato la Regina del mare.
Sulle coste italiane è presente nel Tirreno e nel golfo di Napoli. Piuttosto raro in Adriatico.
Comunissimo nello stretto di Messina.
Foto Walter Preitano
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