Psenes pellucidus
D.M. 25 /07/
05 MIPAF,Plectorhinchus
mediterraneus (Guichenot,
1850)
Il corpo è ovaliforme, compresso
lateralmente e di consistenza molliccia. Allo stadio juvenile può essere
confuso con il mangiameduse. Crescendo diventa fusiforme e allungato e
assomiglia di più a Cubiceps gracilis. La pelle nei giovani è molto
sottile, tanto da far intravedere, lungo i fianchi, un sistema di canali
mucipari subdermali, che danno l'impressione che si tratti di una linea
laterale. Ha scaglie molto piccole che coprono tutto il corpo (compre le
basi delle pinne mediane, ma che non sono presenti
sopra testa e avanti agli occhi. La linea laterale (115-125 scaglie)
è alta e segue il profilo dorsale, a partire dall'opercolo e fino al peduncolo
caudale. La testa è robusta ed il muso è a punta, più marcatamente arrotondato
negli esemplari piccoli. L'occhio è circolare e negli stadi giovanili è
relativamente piccolo, mentre nello stadio adulto diviene grande, se riferito
all'altezza del corpo, ed è circondato da un anello adiposo. L'opercolo è
sottile, dotato di due spine piccole e di un bordo
liscio.
La
bocca è relativamente piccola, tanto da fermarsi all'altezza del margine
anteriore dell'occhio (negli stadi giovanili arriva all'altezza di metà occhio),
ed è dotata di denti piccoli, appiattiti, ravvicinati e disposti su una riga
sulla mascella superiore e di denti più acuminati e grandi sulla mascella
inferiore. Presenti denti anche sul vomere, sui palatini e negli archi
branchiali.
Le pinne dorsali sono due, leggermente
separate tra loro. La prima, di forma quasi triangolare, ha 10-13 (12)
raggi spinosi, di cui il primo è abbastanza corto, e si inserisce
leggermente avanti l'origine delle pettorali.
La seconda ha 1 raggio spinoso e 27-34 (30) raggi molli di altezza
crescente e si estende quasi fino alla base della pinna caudale.
Quest'ultima ha 20 (32: 9+8;8-10+8-10) raggi, è profondamente
forcuta e con lobi uguali e un po' più a punta solo negli adulti. La pinna anale
(2-3 raggi spinosi, di cui il primo è più corto e appena più forte, e 26-33
raggi molli) è opposta alla seconda dorsale e ne segue l'andamento e la
forma. Le pettorali hanno 18-20 raggi e sono inseriti a 45° rispetto all'asse
longitudinale del corpo; negli stati giovanili sono grandi e arrotondate, mentre
negli adulti sono meno arrotondate e relativamente più piccole. Le
ventrali si inseriscono sotto la base delle
pettorali hanno 1 raggio spinoso e 5 molli; sono piccole,
pari a circa un terzo delle pettorali e reclinabili in
un'apposita scanalatura; nei giovani sono molto evidenti e la loro presenza,
unitamente alla presenza di due pinne dorsali, aiuta a distinguere il
Psenes pellucidus
da
Schedophilus medusophagus.
Negli esemplari giovani tutte
le pinne hanno raggi molto più alti e margini più arrotondati.
Foto (J) in
villa-tropara.com
La
colorazione negli stadi juvenili è leggermente argentata e brunita, specie nella
zona dorsale anteriore e nella parte centrale, e con un aspetto generale di
trasparenza; le pinne dorsali sono grigio antracite e nella seconda, specie ad
animale morto, vi è una striscia longitudinale mediana scura; subito dopo la
morte, lungo i fianchi appaiono delle macchie grigiastre ovaliformi. In alcuni
stadi la colorazione è più evidente con sfumature bluastre e verdastre più o
meno maculate. Negli adulti la colorazione è più uniformemente grigio-marrone o
plumbea-bluastra, leggermente più scura nel dorso, e con qualche sfumature
porpora. Le pinne sono leggermente più scure. L'occhio è blu scuro.
E' una specie pelagica (da epi- a meso- pelagica) che spesso si accompagna al
mangiameduse in presenza di Pelagia noctiluca. Frequenta la colonna
d'acqua che va dalla superficie a circa 1000 m, specie da adulto, lungo scarpate
continentali; nello stadio juvenile si raduna sotto oggetti galleggianti. Poco
si sa del periodo di riproduzione. La sua alimentazione è a base di celenterati
e ctenofori e in genere di altro zooplancton e piccoli pesci pelagici. Si
cattura in superficie con retino. Le sue carni sono mollicce e prive di tossine,
anche se può provocare dei disturbi intestinali. Raggiunge la dimensione massima
conosciuta di 80 (37) cm .
Introdottosi dall'Oceano Atlantico, è presente nel Mediterraneo da oltre mezzo
secolo, ma non sembra sia molto diffuso. In Italia sono stati catturati, con una
relativa frequenza, esemplari di piccole dimensioni (7-10 cm) nello Stretto di
Messina. Segnalato nelle acque della Sardegna.
(J) Foto in
turinbo.web.fc2.com
Foto in
fishpix.kahaku.go.jp
Fonti
-
FIRST RECORD OF PSENES PELLUCIDUS IN THE SARDINIAN WATERS
- M. Cristina FOLLESA, Serenella CABIDDU, Andrea SABATINI, Angelo CAU
- Department of Animal Biology and Ecology, University of Cagliari, Italy
-
PELAGIC STROMATEOID FISHES
OF THE EASTERN PACIFIC: KINDS. DISTRIBUTIONS. AND
EARLY LIFE HISTORIES AND OBSERVATIONS ON FIVE
OF THESE FROM THE NORTHWEST ATLANTIC -
Elbert H . Ahlstrom. John L . Butler. and Barbara Y . Sumida
-
Atlante dei pesci dei Mari italiani
-
Francesco Costa - Mursia - 2003
-
Fishbase - FAO - NAFO - EOL -
fishpix.kahaku.go.jp
-
Prima segnalazione nelle acque
italiane di Psenes pellucidus Lutken 1880- COSTA F. & FANARA P., 1994.
Nomi dialettali: nessuno |