Rhizoprionodon acutus (Rüppell, 1837)
Il nome è dovuto alla credenza indiana che se consumato fresco favorisce
l'allattamento.
Ha corpo snello e sfilato, con muso lungo
(4-4.5% la lunghezza totale) e appuntito. Le squame hanno tre punte e
sono carenate. Le narici sono piccole, con lembi di pelle
triangolari e anch'essi piccoli. Gli occhi sono rotondi o
leggermente ovali, grandi e con membrana nittitante. Non ha spiracoli.
I solchi labiali sono lunghi, sia sulla mascella superiore sia in quella
inferiore. I denti , in file di 24-25 in entrambe le
mascelle. I denti superiori sono molto obliqui a cuspide e con bordi
smussati o finemente seghettati. I denti inferiori sono simili ai
superiori, ma hanno dentellatura più piccole e le punte leggermente
curvate all'indietro; la loro base è larga e incisa nel mezzo. Le
fessure branchiali sono brevi.
La prima pinna dorsale è alta, triangolare con apice anteriore
arrotondato, margine posteriore falcato, apice posteriore sottile,
appuntito e prolungato. Il margine libero è leggermente arcuato
ventralmente. La seconda pinna dorsale è piccola e bassa, si inserisce
dietro l'origine della pinna anale (a circa un terzo della base).
Non vi sono creste interdorsali. Le pettorali sono ampie,
triangolari e si inseriscono sotto la terza o quarta fessura branchiale,
molto prima dell'origine della prima dorsale. La pinna anale,
lunga quasi il doppio della seconda dorsale, è preceduta da creste
allungate ed ha il margine posteriore leggermente concavo. La pinna
caudale è fortemente asimmetrica con lobo superiore molto sviluppato e
con una tacca ventrale vicino all'apice. Presenti delle fossette
caudali, non vi sono spine dorsali o anali.
Il
colore del corpo è grigio-chiaro o grigio-marrone, più scuro
dorsalmente; lungo i fianchi sfuma fino a diventare bianco ventralmente.
La pinna dorsale, la pinna anale e il margine posteriore della pinna
caudale hanno i bordi nerastri. Le pettorali hanno i margini posteriori
più chiari e ventralmente sono bianche.
E' una specie tropicale bento-pelagica che frequenta la colonna d'acqua
tra 1 e 200 m in prossimità della piattaforma continentale. Si avvicina,
in superficie, anche alle spiagge sabbiose e agli estuari dei fiumi, e
qualche volta entra nelle acque dolci. Gli esemplari giovani frequentano
acque costiere o lagunari. La riproduzione è vivipara, con
embrioni placentati dopo circa quattro mesi, e può avvenire ogni anno o
dopo 2-3 anni. Dopo una gestazione di circa un anno, vengono
partoriti in vicinanza delle coste da 1 a 8 giovani di 25-39 cm. La
maturazione sessuale avviene tra i 2 e i 3 anni. Si nutre di piccoli
pesci pelagici e bentonici, di cefalopodi e altri invertebrati. E'
oggetto di pesca commerciale e viene catturato con palangari, reti da
posta o da traino. Viene consumato fresco o sfruttato per le pinne o per
fare farina di pesce. Raggiunge la lunghezza massima di 1.75 m, più
comunemente 1.10 m. Le femmine raggiungono peso e dimensione maggiore
dei maschi. Non sembra essere pericoloso per l'uomo.
Sporadica la presenza nel Mediterraneo. Segnalato nel golfo di Taranto |