Carcharhinus limbatus (Müller & Henle, 1839)
Ha
corpo robusto, quasi tozzo centralmente, con muso allungato, stretto e
appuntito. Gli occhi sono circolari e non molto
grandi. Solchi labiali superiori brevi e poco evidenti.
Le narici hanno lembi bassi, triangolari e non molto lunghi. Le fessure
branchiali sono allungate e dritte.
La bocca è arcuata e ben armata. Nella mascella superiore i denti (15
file per lato) sono dritti o leggermente incurvati, stretti e con
cuspidi superiori dentati. Nella mascella inferiore i denti (14-15 file
per lato) sono dritti e stretti, con cuspide seghettata e radici
trasversali.
La prima pinna dorsale si inserisce sopra o leggermente dopo delle
pettorali; è alta e falcata, con l'apice inferiore acuto e non molto
allungato; il margine libero è leggermente arrotondato ventralmente ed è
lungo circa un terzo della base della dorsale. La seconda dorsale è
praticamente opposta all'anale, ma a volte si origina anteriormente; è
relativamente grande ed ha il lobo posteriore appuntito e non molto
lungo. Le pinne pettorali sono falcate e relativamente grandi, con
apici arrotondati o appuntiti; i margini anteriori sono circa il 17-20%
della lunghezza totale (negli esemplari oltre 1 m). La pinna anale è
leggermente più grande della seconda dorsale ed ha i lobi appuntiti
(specialmente il secondo. La caudale, come le altre specie, ha lobi
asimmetrici, con quello superiore più sviluppato. Non vi è alcuna cresta
interdorsale.
Foto di
Hugo Bornatowski
in
fishbase.org
Il colore del corpo è
grigio scuro, dorsalmente blu o bronzo cinerino e ventralmente bianco.
Una fascia longitudinale bianca è molto visibile lungo i fianchi, tanto
da fare contrasto con il colore di fondo e dare l'impressione che sotto
vi sia una fascia scura, che va dalle pinne pettorali ad oltre la metà
della pinna pelvica. Quest'ultima ha una macchia nera forte. Le punte
delle pinne dorsali e delle pettorali, il lobo della pinna anale e il
lobo inferiore della pinna caudale sono neri
(meno evidenti negli esemplari adulti).
E' una specie cosmopolita tropicale e subtropicale, che vive
abitualmente nella colonna d'acqua tra 0 e 30 m, ma può essere
incontrato anche ad oltre 60 m, sia in mare aperto sia in prossimità
delle spiagge. Si ritrova anche fuori delle foci dei fiumi e degli
estuari o in vicinanza di acque salmastre. La riproduzione (forse ad
anni alterni) è vivipara, con una placenta del sacco vitellino; dopo una
gestazione di 10-12 mesi partorisce, in acque basse e costiere, da 1 a
10 (mediamente 4-7) piccoli di 38-72 cm (mediamente 60 cm). La maturità
sessuale, normalmente, la femmina la raggiunge ad una lunghezza tra 1.20
e 1.80 m ed i maschi tra 1.35 e 1.80. E' un cacciatore attivo che spesso
si riunisce in grandi branchi superficiali ed è capace di saltare in
aria avvitandosi più volte. Si nutre di pesci pelagici e bentonici,
compresi razze e piccoli squali, crostacei e cefalopodi; spesso durante
la competizione alimentare manifesta una particolare eccitazione.
Pescato occasionalmente con palangari, reti da posta e da traino o da
pescatori sportivi con lenze di superficie o da traino. In alcune
località viene consumato fresco, per la zuppa di pinne o sotto sale; è
sfruttato anche per l'olio di fegato o per farne farina di pesce.
Raggiunge un peso oltre i 120 kg e la lunghezza massima di 2.75 m, ma
comunemente è intorno a 1.50 m. Potenzialmente pericoloso per l'uomo
solo se disturbato.
E' entrato nel Mediterraneo, ma la sua presenza resta sporadica.
Segnalato nello Jonio e nel Tirreno.
|