Carcharhinus melanopterus (Quoy & Gaimard, 1824)
Ha
il corpo robusto e ben distribuito idrodinamicamente, con muso lungo,
stretto e arrotondato. Gli occhi sono abbastanza grandi (2-3% della
lunghezza totale) e leggermente ovali. Le narici sono protette da
lembi di pelle espansi in un lobo. Le fessure branchiali sono dritte e
lunghe.
La bocca è a forma di mezzaluna e i solchi superiori corti e poco
visibili. I denti (11-13 serie) nella mascella superiore sono in parte
dritti e in parte piegati ed hanno cuspide elevata e obliqua e bordi
dentellati. Nella mascella inferiore (10-12 serie) sono stretti, dritti
e finemente seghettati. Nei maschi i denti sono più incurvati.
La prima pinna dorsale si inserisce dopo la fine delle pettorali, è
alta, con margine posteriore arcuato e apice inferiore acuto e a punta;
il margine interno è lungo all'incirca la meta della base dorsale. La
seconda dorsale si inserisce leggermente prima della pinna anale ed ha
una altezza poco meno della metà della prima dorsale. Il peduncolo
caudale è corto. Le pettorali sono ampie (margini anteriori pari a
17-22% della lunghezza totale) strette, falcate e apici poco arrotondati
o appuntiti. La pinna anale è leggermente più grande della seconda
dorsale. Non vi sono creste interdorsali.
Foto di
Robertson D Ross
in
neotropicalfishes.lifedesks.org
Il
colore è grigio scuro, dorsalmente con ha sfumature bronzo cinerino o
bluastre, che sfuma lungo i fianchi, fino a diventare bianco nella parte
ventrale. Presente una fascia bianca longitudinale lungo i fianchi che
contrasta con una striscia scura laterale che parte dalla testa o dalle
fessure branchiali e arriva quasi all'origine della pinna pelvica.
Le punte delle pinne, con più evidenza
sulla prima dorsale e sul lobo inferiore della caudale grazie anche al
contrasto dovuto ad una fascia prossimale bianca,
sono nere. Anche il bordo della caudale
è nero.
E' una specie cosmopolita, grande nuotatrice, delle barriere coralline.
Vive normalmente nella colonna d'acqua tra 0 e 30, ma può trovarsi pure
oltre i 60 (75) m, e
spesso si trova in prossimità delle spiagge, foci ed estuari (in alcune
località entra nelle acque salmastre e dolci), anche a profondità
bassissime. Ha la caratteristi di essere capace di saltare fuori
dall'acqua e di erigersi per guardarsi attorno. La riproduzione è
vivipara e dopo una gestazione di 10-12 (forse anche 16) mesi, durante
la quale il sacco vitellino si trasforma in placenta, nascono da 2 a 4
(5-6) piccoli, che
misurano da 30 a 50 cm circa. Le femmine raggiungono la maturità
sessuale tra i 120 e i 190 cm e i maschi tra i 135 e i 180 cm. In
cattività si è riprodotto anche per partogenesi.
Si nutre di pesci teleostei pelagici e bentonici, razze, piccoli squali,
crostacei e cefalopodi; ma sono stati segnalati casi in cui si è nutrito
di alghe, uccelli marini ed altro. Raggiunge il peso di oltre 120 kg e
la lunghezza massima di 2.75 m (comunemente 1.60). Pescato per la zuppa
di pinne, l'olio di fegato, per la pelle e per le carni. Normalmente non
attacca l'uomo, ma se provocato o in presenza di prede allamate o
fiocinate può diventare pericoloso, specie se sotto frenesia alimentare.
Viene spesso confuso con lo squalo orlato (Carcharhinus
limbatus).
Entrato dal Canale di Suez, è poco frequente nel Mediterraneo. Catturato
occasionalmente a nord-ovest della Sicilia.
Foto in
www.fishbase.de |