Sphyrna lewini (Griffith
& Smith, 1834)
Ha corpo affusolato ed elegante.
La testa è stretta, piatta e allargata a martello
con ampio arco smerlato lungo la linea mediana e difronte
ad ogni narice, ed è grande quasi un
terzo della lunghezza del corpo. Gli occhi sono grandi e lontani dalle
narici, le quali sono abbastanza ravvicinate.
La bocca, i cui angoli posteriori sono in linea con la parte terminale
dell'arco del capo, ha, per ogni lato delle mascelle, 15-16 denti
triangolari lisci o, raramente negli adulti, leggermente seghettati. Le
aperture branchiali, in numero di cinque, non sono grandi e sono più
piccole di quelle dei congeneri.
La prima pinna dorsale si inserisce sopra o leggermente dietro
l'inserzione delle pinne pettorali, è leggermente falcata, alta moderatamente e con apice arrotondato; il margine libero posteriore
è anteriore all'origine delle pinne pelviche.
La seconda pinna dorsale è bassa e la sua estremità libera è lunga e raggiunge
quasi la pinna caudale; prima di quest'ultima vi è una fossetta precaudale abbastanza netta. Le ventrali sono basse.
Le pinne pelviche sono basse, non falcate e con margini posteriori quasi
rettilinei. Le pinne pettorali hanno una ampiezza moderata. La pinna
anale ha il margine posteriore profondamente indentato.
Il colore è grigio-marrone uniforme
o grigio bronzeo, più scuro dorsalmentem, che sfuma lungo i fianchi fino
a diventare biancastro ventralmente. Le pinne pettorali
hanno gli apici scuri o neri, il dorso grigio e la parte ventrale scura
a o nera. Gli esemplari giovani presentano una colorazione bruna sulle
punte delle pinne ventrali, nel lobo inferiore della pinna caudale e
nell'estremità libera della seconda dorsale.
Vive nella colonna d'acqua tra 0 e poco più di 500 m, ma comunemente si
trova tra 0 e 25 m, delle acque costiere e semipelagiche tropicali e
temperate; entra anche nelle insenature chiuse e negli estuari.
Specialmente da giovane vive in banchi numerosissimi, da adulto è più
solitario o forma gruppi molto ridotti.
Si nutre principalmente di pesci ossei (sardine, aringhe, acciughe) e cefalopodi, ma se capita anche
di razze, squali, aragoste e altri crostacei. La riproduzione è vivipara.
La femmina matura oltre i 200 cm
e partorisce, dopo 9-10 (12) mesi di gestazione, da 13 a 15 neonati
(15-31) di 43-55 cm l'uno; i maschi maturano tra i 140 e 160 cm.
Raggiunge la lunghezza massima di 4.30 m, più comunemente è intorno ai
3.50; il peso massimo conosciuto è 152 kg. Non è aggressivo, anche se
potenzialmente potrebbe essere pericoloso per l'uomo. E' oggetto di
pesca per le sue pinne, ma viene usato anche per estrarre vitamine dai
suoi oli o per farne farina di pesce. Occasionalmente presente nel
Mediterraneo.
Clay Bryce
Foto di
|