I Pesci dei Mari d'Italia
 

Classe: Elasmobranchii

TRIGONE
SPINOSO

Ord. Myliobatiformes

Fam. Dasyatidae

Gen. Bathytoshia


Foto in  mczbase.mcz.harvard.edu
 

Bathytoshia centroura  (Mitchill, 1815)
E' una delle più grandi del genere esistenti al mondo

Disco sub-quadrangolare, più largo che lungo, con i margini anteriori sono quasi dritti e quelli posteriori ondulati leggermente, mentre gli angoli posteriori sono chiaramente arrotondati. Rostro poco o per niente sporgente e occhi piccoli, spiracoli ampi. Sul dorso si trovano disseminati aculei e bottoni spinosi, anche sulla parte esterna posteriore del disco.
La bocca si apre sul lato ventrale, che è liscio, e al suo interno vi sono 5-6 papille carnose. Nelle mascelle vi sono denti  smussati con base tetragonale e disposti a mosaico (sette file nella mascella superiore e 12-14 file in quella inferiore); Nei maschi maturi i denti sono bassi e conici.
Non ha pinne dorsali e le pinne ventrali sono poco sporgenti, basse e non molto visibili. La coda è a frusta e lunga fino a due volte e oltre il disco e, nella sua meta anteriore, è rivestita da righe di piccole spine e di placchette spinose  Uno o più aculei seghettati e velenosi si trovano inseriti sul lato dorsale della coda (in genere due sovrapposti). Presente una lunga plica membranosa cutanea nella parte inferiore della coda.

 

 

Colore olivaceo-marrone più o meno scuro. Negli esemplari vivi o o pescati da poco la coda è nerastra. Gli esemplari giovani e lisci sono in genere più chiari. Il lato ventrale è bianco marginato più o meno estesamente di scuro.
Vive su fondali sabbiosi e fangosi abitualmente tra i 3 e i 50 m, ma si può spingere fino 200 m. Di giorno si adagia sul fondo e d'estate si avvicina alla costa.  La riproduzione è ovovivipara e avviene una volta l'anno; dopo un gestazione di 4 mesi partorisce, in autunno-inverno, da 2 a4 figli, con disco di 34-36 cm. Si cattura occasionalmente con reti da traino e da posta e palangari. Si nutre di pesci e invertebrati bentonici. Può raggiungere quasi i 4 m di lunghezza e i 2 di larghezza (comunemente tra 1.3 e 2.1 m). Per l'alimentazione umana viene utilizzato  fresco. affumicato e salato. Per la conservazione della specie, viene considerata una specie "a rischio". Potenzialmente pericoloso, ma non letale, per bagnanti e pescatori, a seguito di una puntura molto dolorosa delle spine caudali.
Presente su tutte le coste italiane, più rara in Adriatico, più comune in Sicilia.

Nomi dialettali

GENOVA 

Ferrassa, Neigra

LIVORNO 

Ferraccia

ROMA 

Brucco

NAPOLI 

Mucho spinoso

TARANTO

Dragone

VASTO 

Vuyrchie

PESCARA 

HUrchje

FANO 

Tomazzo

VENEZIA 

Matana

CAGLIARI 

Ferrazza

MESSINA 

Bugghiu niru

CATANIA 

Vastunaca

MOLFETTA 

Protene 

PALERMO

Vastumaca spinosa


Sommario Rajformi
Myliobatiformes