Mobula mobular Bonnaterre 1788
Ha
corpo romboidale, con disco
2-3 volte più largo della lunghezza. I margini anteriori
del disco sono leggermente convessi e quelli posteriori concavi.
Al centro sporge il capo, che ha
il margine anteriore rettilineo e
gli occhi laterali assai
sporgenti e subovali. Dietro gli occhi si aprono gli spiracoli,
che sono preceduti da una specie di solco lungo il lato della
testa. Sulla pelle, ventralmente vi sono numerosi
denticoli e dorsalmente poche spine nella parte posteriore delle
pettorali e tubercoli lungo la linea mediana e sulla base della coda.
La bocca, ampia poco meno del capo
e quasi dritta, si apre
inferiormente. I
denti sono piccoli, ovali o cuoriformi e
presenti, numerosi e in
serie ravvicinate, su entrambe le mascelle. Le aperture branchiali sono ampie
e poste sul lato ventrale.
Le pinne pettorali,
falcate e con apici appuntiti,
si collegano al capo al disotto degli occhi e si interrompono
in tale posizione. Le
pinne cefaliche sono ovaliformi e allungate, distanziate fra loro per tutta la lunghezza del capo;
vengono utilizzate per convogliare alla bocca le prede planctoniche.
La dorsale è piccola e situata alla base della coda.
Le ventrali sono piccole e poco sporgenti dal margine posteriore del
disco. Mancano le pinne anale e caudale. L'aculeo
caudale è corto, seghettato e
posto subito dietro la dorsale.
Foto di Ero Tarantino
in www.notteesale.it
Il
dorso è nero con riflessi bruni o bluastri. Il ventre bianco, talvolta
con macchie nere.
E' una specie semipelagica dei mari tropicali e temperati, che spesso
nuota, anche in piccoli gruppi, vicino alla superficie e a volte alla
costa.
Il movimento è dato al battito delle pettorali, con cui
è anche in grado di saltare fuori dall'acqua; sul fondo si posa solo per
riposare. La riproduzione è ovovivipara e, dopo una gestazione di 25
mesi, partorisce in estate inoltrata uno o, raramente, due piccoli, che
hanno già un disco largo 180 cm e un peso di 10 kg.
Si nutre, filtrando l'acqua attraverso le branchiospine, di crostacei planctonici e piccoli pesci.
Si cattura occasionalmente con reti da
circuizione o da posta. Raramente viene
commercializzata e localmente le pinne vengono consumate fresche o
essiccate. Può avere un disco largo 550 cm
(comunemente 300 cm) e
lungo 375, con la coda, che è
sottile a frusta, raggiunge i 6.5 m. Il peso può
superare di molto una tonnellata; nonostante la sua mole non rappresenta
un pericolo per l'uomo. Per la conservazione della specie, viene
considerata "vulnerabile".
Nel Mediterraneo è considerata occasionale e rara. In Italia è citata per il Golfo di Genova e per la Sicilia.
Foto di
Alessandro Pagano ©
Nomi dialettali
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Pescio vacca
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Muchio vacca
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