Pristis pristis (Linnaeus, 1758)
Il
corpo è allungato, fusiforme nella parte posteriore e schiacciato
dorsalmente nella parte anteriore. La coda non si distingue dal tronco e
la testa si prolunga
in
un rostro cartilagineo appiattito (più largo del P. pectinata) pari al 20-30%
della lunghezza totale e
dotato lateralmente di
16-20
paia di scaglie simili a denti,
taglienti in punta e perpendicolari all'asse longitudinale (sono più
grandi rispetto a P. pectinata). Gli occhi sono posti sul dorso.
E' ricoperto di denticoli, che danno alla pelle un aspetto rugoso.
La bocca si apre inferiormente ed è dotata di
numerose
(10-12)
serie; nella mascella superiore e inferiore sono presenti 80-160 denti,
lunghi e leggermente arrotondati. Le aperture branchiali sono ventrali.
Due grossi spiracoli sono posti sul dorso, dietro gli occhi.
Le due pinne dorsali, simili per
forma e dimensioni, sono sviluppate e la
prima si inserisce leggermente in avanti dell'inserzione delle ventrali.
Le
pettorali sono ampie (più grandi di quelle di P.
pectinata) e con apici laterali arrotondati e quelli posteriori più
a punta. Anche le ventrali sono
sviluppate, l'anale manca. La caudale ha il
lobo superiore sviluppato, a differenza di quello inferiore che è appena
abbozzato.
La colorazione è grigio
ocra sul dorso e bianco crema ventralmente.
E' una specie bentonica che frequenta zone
costiere a profondità moderata
(1-10 m?) e che
si avvicina agli
estuari, alle lagune e ai fiumi, che è capace di risalire.
Nuota lentamente e staziona per molto tempo
fermo sul fondo.
La biologia di Pristis pristis è poco nota e le informazioni
riportate devono essere prese con beneficio d'inventario.
La riproduzione è ovovivipara e biennale; la capsula ovarica può contenere più di un embrione. La
gestazione dura probabilmente cinque mesi e può partorire 8 neonati già
formati (il rostro
si sviluppa alla fine del periodo embrionale e alla
nascita i denti sono ancora molli e coperti da pelle).
Si alimenta con
pesci teleostei, razze, molluschi, crostacei che scova o infilza con il rostro.
La sua cattura con le reti o i palangari di fondo è accidentale. Viene mangiato fresco,
congelato o essiccato o viene utilizzato
per le sue pinne, per l'olio di fegato o come trofeo per la sua sega. Può arrivare ad
oltre 7(5) m
(normalmente è intorno a 2.5 m) e ad un peso intorno ai 600 kg. Non
è aggressivo nei confronti dell'uomo, anche se può risultare pericoloso
se disturbato.
Specie tropicale e subtropicale dell'Atlantico occidentale e del
Pacifico orientale, che è considerata a
rischio di estinzione.
Segnalato rarissimamente nel Mediterraneo.
|