Raja asterias Delaroche, 1809
Forma
del disco rombica, più larga che lunga, con rostro poco prominente.
Il lato dorsale è ruvido, specie negli adulti.
I maschi maturi hanno robuste
spinule nella parte anteriore del disco, che
possono indebolirsi o sparire nella regione centrale del dorso,
e, a volte, hanno 1-2 serie di spine alari e un gruppo di spine malari.
Lungo la linea mediana vi è una fila di 50-60 spine, che
partono dalla nuca e arrivano fino alla pinna dorsale. La coda è spinulosa
e negli adulti vi può essere una riga aggiuntiva di spine.
I denti, disposti a mosaico, sono ottusi nelle femmine, appuntiti e
incurvati verso l'interno nei maschi. Le pinne pettorali
hanno margini anteriori ondulati e margini posteriori leggermente
convessi; gli apici sono leggermente arrotondati. Le pinne dorsali sono
due dimensioni pressoché uguali; sono poste alla fine della coda e tra
loro sono distanziate e inframezzate da 0-2 spine. I maschi adulti normali hanno pterigopodi molto sviluppati.
Foto in
www.regione.toscana.it
La
tinta di fondo è variabile dal
bruno
marrone al giallo olivastro,
macchiette più scure
sono sparse sul doro, specie ai bordi del disco, e si alternano con
ocelli giallastri, contornati
circolarmente da 4/5 macchiette
scure,
che sono presenti anche sulle ventrali.
Il muso è di colore ocraceo ed è privo di macchie.
E' una specie bentonica che frequenta fondali fangosi o
sabbiosi con detriti fino a
200 m e anche oltre (nello
Jonio sono state ritrovate oltre i 400 m); più comunemente la profondità
oscilla tra i 20 e i 50 m. In primavera si
avvicina alla costa; in Sicilia si avvicina anche in inverno. La
riproduzione è ovipara e le femmine sono state trovate gravide di uova
fecondate durante tutto l'anno. Le
capsule ovariche (deposte annualmente, preferibilmente
tra estate e autunno, in un numero oscillante tra 30 e 110) sono
sottili, rigide e di forma rettangolare; il loro colore è verde-bruno
trasparente. Lo sviluppo degli embrioni avviene in 5-6 mesi.
Si nutre di tutti i tipi di animali bentonici. Si cattura con reti a strascico e con gangamelle sui fondi arenosi e
detritici. Le carni sono considerate dagli estimatori come pregiate
e vengono consumate fresche o congelate.
Arriva a 70
(80)
cm di
lunghezza.
Sulle coste italiane è comune, specie nel Tirreno.
Foto di Akin Turker ILKYAZ's
in
www.ilkyaz.eu
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