Lamna nasus (Bonnaterre, 1788)
E'
a forma di fuso, ma ingrossato al centro, tanto da
renderlo panciuto e tozzo.
Ha il muso conico e appuntito, le aperture branchiali
lunghe.
La pelle è coperta da scaglie molto piccole, sovrapposte ad embrice e
munite di 3 carene e 3 dentelli, che danno l'impressione di un corpo vellutato. Gli
occhi sono grandi.
La bocca ha la mascella superiore leggermente
prominente. I denti sono a pugnale
molto acuminato, con una cuspide centrale e due
piccole laterali, e a bordo liscio e molto tagliente. Ve ne sono da 24 a 32 superiormente e da 14 a 25 nella
mascella inferiore.
La prima pinna dorsale, inserita all'altezza dell'asse
centrale delle pettorali, è grande, triangolare
e con apice arrotondato. La seconda è piccola e opposta all'anale,
con origine leggermente più avanti. Il peduncolo
caudale è molto sottile e si allarga orizzontalmente in
due chiglie laterali. Sotto ogni chiglia ve ne è un'altra
longitudinale secondaria. La pinna caudale grossa e semilunare, col lobo inferiore
un po' più corto del superiore.
Foto in
www.mnhn.fr
Foto in
wikimedia
Colore grigio bluastro o nero ardesia superiormente, che sfuma lungo i
fianchi fino a diventare, senza una netta separazione, bianco nella parte
ventrale. Qualche volta ha punti e macchie nere sul dorso e sui fianchi.
L'estremità libera posteriore della prima pinna dorsale è più chiara.
L'anale è bianca o leggermente bruna.
E'
una specie pelagica, occasionalmente litorale, che da solitario o in
piccoli gruppi frequenta mari freddi (a meno di 18°) sia in superficie
sia in profondità (anche oltre i 350 m). La temperatura del suo sangue
viene mantenuta più alta di 7-10°C della temperatura dell'acqua, grazie
ad un complicato sistema vascolare che ne regola il flusso e i tassi di
guadagno e di perdita del calore. Le popolazioni di smeriglio degli
emisferi nord e sud, normalmente, non si mescolano, tanto che nella zona
equatoriale non viene rilevata la sua presenza. La
riproduzione è ovovivipara e gli embrioni si nutrono del sacco
vitellino, di altre uova della madre o di altri embrioni. Dopo una
gestazione di circa 8-9 mesi vengono partoriti 1-6 piccoli di 60-75 cm.
La maturità sessuale avviene dopo i 5 anni. Cacciando con aggressività e velocità, si nutre di sarde, alici,
aringhe, sgombri, palamite, tonni, calamari e altri cefalopodi. In alcune località si pesca
intensamente con palangari pelagici, reti da traino e reti da posta,
lenze destinate a pesche di altre specie. Viene usato fresco o
secco salato per l'alimentazione umana, per ottenere l'olio di fegato,
per fare le zuppe di pinna e per fare farina di pesce. La carne, bianca e tenera,
viene apprezzata dagli estimatori
per il gusto di vitello.
Arriva fino a 4 metri di lunghezza e 500 kg di peso. Anche se si sono
registrati pochi casi di attacchi, potenzialmente è pericoloso per
l'uomo.
In relazione alla conservazione della specie, viene considerata
"quasi a rischio", a causa della pesca intensiva fatta in passato e
dell'attuale mancata regolamentazione nell'emisfero sud.
Nel Mediterraneo non si spinge più a oriente dell'Adriatico,
dove è molto raro a nord di Ancona.
Foto
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www.vliz.be |
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