Eretmophorus kleinenbergi Giglioli, 1889
Il
corpo si assottiglia verso la caudale,
presenta un cono addominale che si sviluppa con la crescita, diventando
quasi cilindrico, e che porta all'apice l'apertura anale. Le
scaglie sono piccole,
cicloidi.
La linea laterale si distende quasi in linea
retta.
La testa è
larga, muso corto, bocca relativamente ampia e obliqua. Occhio
medio. Una serie di pori
si dipartono dalla nuca dietro l'occhio e lungo il preopercolo.
Ha due pinne dorsali.
La prima piccola, distinta
dalla seconda. La seconda è molto sviluppata in lunghezza
e in altezza, con raggi
uniformemente e regolarmente più lunghi verso la caudale.
L'anale è simile alla
seconda dorsale per posizione e per forma. La
caudale è lanceolata negli esemplari
piccoli, ovale in quelli
più grandi. Le pettorali sono relativamente ampie e ovali.
Le ventrali
sono ampie,
inserite avanti e al disotto delle pettorali e sono formate da cinque raggi
molto lunghi, uniti solo alla base da una membrana e i tre
raggi interni sono diversamente
sviluppati.
![](eretmoforo/foto/eretmoforo.jpg)
Colorazione bruno gialla, su cui spiccano
macchie vermiglie
nel capo.
Le pinne
sono più chiare.
E' una specie pelagica che vive al largo
tra i 30 e i 500 m di profondità. Si nutre di organismi planctonici. Si cattura con retini planctonici.
Dimensione massime intorno ai 10 cm.
Si trova nello stretto di Messina,
nel
mar Ligure e nel Tirreno.
Nomi dialettali:
nessuno
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