Lepidion lepidion
(Risso, 1810)
Ha corpo snello,
rastremato posteriormente.
Le scaglie, cicloidi, piccole e caduche si estendono sul capo; lungo la linea laterale sono tra 150 e 160.
La testa è un po' più alta che larga; il muso è depresso e
arrotondato; l'occhio grande. Le narici si aprono sulla stessa membrana
(quella posteriore con un foro quasi circolare, quella
anteriore con un tubicino aperto davanti).
La bocca è a taglio quasi orizzontale. La
mascella superiore è leggermente prominente e sotto
la sinfisi anteriore della mandibola vi è un barbiglio sottile. Su ambedue le mascelle sono disposti a
fasce dei denti minuscoli e granuliformi, che esistono anche su di una piccola
placchetta circolare sul vomere. Mancano completamente sui palatini.
Le pinne dorsali sono due. La prima è molto stretta
e formata da cinque raggi,
di cui il primo rudimentale
nascosto sotto la pelle, il secondo prolungato in un filamento sottile lungo
circa due volte la testa, gli altri decrescono
rapidamente. La seconda comincia subito dopo la prima, è lunga
ed ha il
margine superiore ondulato (i raggi posteriori, ad eccezione degli ultimi,
sono più lunghi degli altri); è quasi
tutta ricoperta alla base da
una membrana squamosa e termina bruscamente sul peduncolo
caudale.
L'anale è
coperta in gran parte da una membrana squamosa ed è
fortemente in cavata al
centro dove i raggi sono molto corti. La caudale è piccola e spatolata col margine libero troncato. Le pettorali sono
lunghe circa due terzi della testa, le
ventrali hanno il raggio esterno prolungato in un filamento bifido, con il ramo
interno più lungo che arriva quasi all'apertura anale.
Colore carnicino brunastro;
pinne nero-azzurrognole.
Specie che vive in acque profonde tra i 500 e i 2300 metri, su fondali
fangosi. Si nutre di crostacei, molluschi e altri
organismi marini bentonici. Si cattura con rete a strascico dei pescherecci d'altura e con i palangresi
di fondo. Raggiunge i 37 cm di lunghezza.
E' stato segnalato sulle Coste sarde e per Messina
Nomi dialettali: nessuno |