Classe: Actinopterygii |
GHIOZZO |
Ord. GOBIIFORMES |
|
Fam. Gobiidae / Gobiinae |
|
Gen. Gobius |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gobius niger Linnaeus, 1758
Il corpo è quasi cilindrico con testa
massiccia e guance
gonfie. L'occhio, di media grandezza, è situato in alto e il suo margine
superiore sporge leggermente dal profilo della testa. La pelle è rivestita
da scaglie grandi, il
cui bordo libero ha fini dentelli. Lungo la linea
laterale si contano 39-45 scaglie. Il corpo è rivestito di uno strato di
muco. Ha aperture nasali anteriori tubulari.
La colorazione è bruna, degradante verso tinte più chiare nella regione ventrale. Macchie e strisce nere lungo la linea laterale. Le membrane interradiali delle pinne sono variamente macchiate o punteggiate di nero.
In passato, a causa della forte variabilità di colore del corpo,
veniva distinto in diverse varietà, quali ad esempio la chiara, la
scura e la scurissima. Altra discriminante veniva considerata la diversa presenza di
scaglie della nuca (completa e non completa; scaglie embricate e non embricate;
..). Alcuni sinonimi: G. fuliginosus, G. gorgione, G.iozo, G.
jozo albescens, G. jozo major, G. jozo minor, G.jozo nigrescens,
G.jozo pontica, G.niger jozo, G.niger nigerrimus, Gobius viridis
Frequenta fondali fangosi e sabbiosi, ma si rinviene pure su fondali
a sabbia grossolana e pietrisco, anche a 100 m.
La riproduzione va da marzo a tutto
maggio. La femmina, se assecondata dal maschio, depone le uova,
fissandole ad una estremità, su corpi sommersi di varia natura. Il maschio,
dopo la fecondazione, resta
a guardia delle uova fino al momento della schiusa.
Si nutre di piccoli crostacei e altri organismi animali, compresi
piccoli pesciolini.
Abbocca facilmente alle lenze e viene catturato dalle reti a strascico. La sua carne
è bianca e delicata, ma non ugualmente apprezzata nelle
diverse località italiane. Raggiunge i 15 cm di lunghezza.
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nomi dialettali
|