Lobianchia dofleini
(Zugmayer, 1911)
Differisce
dalla congenere per un minor numero di raggi
della dorsale, per la
disposizione di alcuni organi luminosi e per le diverse aree di
diffusione.
Il corpo, moderatamente robusto
e peduncolo caudale relativamente alto, è ricoperto
da scaglie cicloidi caduche
(34-36 nella linea laterale, che hanno la caratteristica di essere
intaccate al centro nel margine posteriore).
La testa è massiccia con profilo anteriore camuso, ha occhio
tondo e piccolo (nei maschi è di diametro maggiore).
Gli organi luminosi si differenziano per un minor numero di fotofori della serie
anale (generalmente 10),
per
la posizione
distaccata e più alta degli altri tre della serie precodale, per il sopraventrale e il
posteriore laterale posti più in alto e per una
diversa disposizione della serie sopranale.
La
bocca è ampia e tagliata obliquamente,
con la sua apertura arriva
fino al margine del preopercolo.
I denti sono picccoli, aghiformi o villiformi,
disposti in fasce fitte e larghe sui premascellari e
palatini;
altri denti sono presenti su
ogni pterigoide e su ogni lato del vomere.
La pinna dorsale (ha un raggio in meno rispetto a
L. gemellari) è ampia e
alta inizialmente, si origina
all'altezza della fine delle pettorali ed è seguita da una piccola pinna
adiposa.
L'anale inizia in
corrispondenza
della fine
della
dorsale ed è estesa e con raggi iniziali.
La
caudale è forcuta con lobi appuntiti. Le pettorali e le
ventrali sono piccole.
Colore
argenteo con riflessi
brunastri. La linea laterale è bordata da due serie di squame blu
acciaio a riflessi verdi e violacei.
Perse le scaglie assume un
colore rosso-violaceo.
Nei maschi,
sul lato dorsale, si concentra un pigmento nero
che dà origine col tempo ad una ghiandola luminosa sopra-caudale.
Nelle femmine la ghiandola è più piccola e in posizione
opposta.
E' un pesce gregario, batipelagico, che è capace di
compiere migrazioni verticali diurne e notturne dalla superficie a
profondità rilevanti
(oltre i 500 m).
Si nutre di
organismi dello zooplancton. Si cattura con
reti pelagiche a grande apertura. Arriva alla
dimensione massima di 8
cm.
Presente, ma abbastanza rara, nei
mari italiani.
Nomi dialettali:
Pisci diavulu, Luci 'i culu
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