|
L'opera, dopo una iniziale attribuzione ad Antonello, fu ritenuta per molto tempo come copia del dipinto di Piacenza. Solo dopo il restauro del 1947, che mise in evidenza il cartellino, non vi furono più dubbi che l'opera fosse del maestro messinese. Ed è proprio a lui che viene attribuito il merito di aver introdotto in Italia il tema di un Cristo pietistico coronato di spine, già rappresentato in nord Europa.
|