www.colapisci.itL'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta


Colapesce e la città sommersa

Colapesce nuotando sul fondale marino arrivò in una città sommersa. Era fatta a forma di sfera con case a campanile, i suoi abitanti erano delle sirene e dei tritoni. Sulla città regnava Nostradamus, un re buono e gentile. Gli abitanti erano bassi e magri, le ragazze erano bionde, brune o castane ma avevano la coda rosa.
Colapesce entrò in quel mondo incantato, accolto festosamente da giovani sirenette e dal re che gli offrirono ospitalità. Si trovò molto bene in quella città e decise di rimanerci.
Intanto sua madre, in superficie, piangeva perché non era ancora riemerso e malediceva il giorno in cui aveva augurato al figlio di diventare pesce.
Nella città sommersa il ragazzo-pesce si innamorò di Kittypesce, la figlia del re Nostradamus, e la sposò. Con lei andò in giro per l’Oceano ed ebbero due figli: Mariuspesce ed Egonpesce.

Passarono molti anni, un giorno Colapesce decise di fare un viaggio verso la superficie e riemerse con la corona. La madre, che abitava in una casa vicino al mare, lo vide e fu colta da malore. Il figlio la soccorse e promise che sarebbe ritornato a trovarla, intanto le lasciò la corona da consegnare al re delle due Sicilie e si immerse.
Dopo una settimana Colapesce tornò a trovare la madre insieme alla moglie e ai due figli. La madre fu molto felice, da allora il figlio riemerse una volta ogni settimana per salutarla finché lei visse, poi di lui non si seppe più nulla.

 

Marco C.
Scuola Media L. da Vinci - Cordenons
1999

   

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