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Silente la schiena si abbuffò di mare, con laltro sentiero schiumava lanima ingolfata dazzurro finché lalito divorava loceano. Si apprezzava la profondità che di vedersi oltre ha la verginità; e uno spirar di conquiste sgozzava la vischiosa roccia imprimendo lassi di tempo incorpati al suo venire. E, gitante, lacquerello spiccava Cola, sposato al pascolo terreno che giace al banchetto reale anelante frutto proibito. Marcia nuziale
Paolo Facchin
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