Come il dolore
Mi domando, illuso, cosa ti spinge a guardarmi in quel modo, con quella
voglia repressa di aprirti, che mi lascia un vuoto al petto, che solo un
dolore, profondo fino alla morte, osa colmare, ma anche altro; cosa
succede nei tuoi occhi o alla tua voglia uccisa di baciarmi? ne sono
ostinatamente certo di questo delitto; cosa senti alle mani? ..
Le tue mani... quali verità sono pronte a costruire?
Son passati mille anni senza sonno e miei pensieri
continuano a latrare, come
l'ultimo scirocco d'aprile che giunge indesiderato sullo Stretto, tra fulmini, sussulti di mare e spiaggia scossa
dalle onde fin sotto le case...
E cerco parole.
Ce ne vorrebbero più
di quanto ne conosca per ridarti le emozioni che si sono scatenate nel
mio cuore, già divorato da
un lupo che, forse, avrò costruito
sanguinario con le mie fantasie, ma che è alito della mia insonnia,
passione nera che non dà segno di lasciarmi. E potrei raccontarle, queste emozioni, con gli occhi o con le mani
irrequiete o con la voce, se potessi vincere il
gelo delle parole non dette.
Magari, proprio nel profondo solco che ho scavato fra me e gli
altri, ritroverò il senso della mia esistenza e,
impietosamente, saprò essere assassino di me
stesso.
Ora, con un'ansia che divora, mi sono
ritrovato a sprofondare nel silenzio. Seminando sventure, con il mio pianto inascoltato e i miei lamenti
dissennati, me ne scendo giù nel
ventre del mare, mentre il sole, dietro i tuoi
monti, scende lividamente dentro il Tirreno e un piacere sottile, simile al profumo notturno
dei gelsomini delle estati siciliane, si dirama dalla
mia gola, lentamente e a
ventaglio, verso le visceri e, poi, fin
sotto la pelle, per restarvi là,
senza uscire fuori, a darmi il limite di una gioia senza nome.
Gli attimi di brividi, di sorrisi,
di musiche e di racconti percorreranno i sentieri della passione per loro
conto, mutandosi lentamente in ricordi.
Vorrei poter continuare, se a non vederti, se a non toccarti, se a
non sentirti, almeno ad immaginarti.
Ma, tu fa' solo in modo che questo baratro di
eutanasia non abbia fine.
Finalmente, che un'onda si muova
e che io possa perdermi nel blu assoluto,
mentre questo dolore continua a straziarmi
e che un nome, pure, lo ha.
Se vuoi, forse è amore.
Tra Scilla e Cariddi, il tempo
continuerà ad essere prigioniero di se stesso e nuove leggende avranno
inizio, rompendo il silenzio che regna tra le sponde.
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