In
scena
Immagino quanti in questo momento si
stiano amando.
Con passione, distrazione, con pensiero di vincolo.
Come se fosse l'ultima volta.
Con l'inganno del futuro e i vetri appannati del passato.
Immagino la sabbia di una spiaggia,
l'angolo nascosto di una città,
un'auto custode di parole,
una casa come infinite case.
Allora mi va di trattenere il respiro,
di volere credere in questo scherzo di destini.
Un'alchimia di corpi,
uno scambio di affinità, un gioco d'azzardo.
Mi va di appropriarmi
della sostanza del desiderio,
del culto della possibilità,
della strafottenza del transito del tempo.
Sbircio dalla fessura della porta del mondo,
pretendo di credere nell'arrogante ostentazione degli amori.
Consapevolmente scarto il reale,
evito la replica della disillusione.
Così posso varcare la soglia della mia vanità,
fatta di nascondiglio di attesa e
interpreto la parte dell'amante di turno.
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