|
E prendile, afferrale queste luci, e i colori, li vedi?
Sono spine nel cuore, ti spingono all’affanno dell’immagine e tu corri sugli orli del ricamo della tua città.
Rincorrili questi ricordi, ti accoglie tuo padre che è nonno e figlio, è un fiume di mare e di strade, scolpite nei rintocchi di Dina e Clarenza.
Veloce, veloce è il carosello della terra, svestita dei panni di Trinacria, diventata Vestale di future prede di onde.
Inchinati ora, alla fine del ritmo, alla fine del principio, e sprofonda nell’infinità degli attimi di un’isola profanata che svogliatamente e superbamente non dimentica mai di essere stata figlia di Dei.
DM
|