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Ero appena fuori dall'aeroporto ed era sera, o qualcosa nell'aria intorno faceva pensare che il giorno fosse appena stato chiuso fuori da quel cielo, bandito, messo via, per una strana alchimia di colori doveva tutto prendere quel giusto tono di cenere calda, ed era, quindi, una recente sera che inquadrava con tocchi asciutti e fermi un'architettura cittadina imponente e teatrale fatta di curve infinite di cemento e assi lucide di vetro e io dicevo a qualcuno accanto a me "vedi cos'è Parigi a quest'ora? " ed ero quasi felice, viva e calma, sicura di essere nel posto giusto, dopo un andare inutile lungo una vita ero sola con un'anima vicina e mille merletti valencienne fatti di ferro nero da scalare
Thalassa
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