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racconto di un Giufà greco Elia
Mili San Pietro
C'era
una volta un tizio di nome Elia che aveva portato il grano al mulino. Dopo un po' passa un tale con un asino carico di granturco, vede che Elia dorme alla grande, gli ruba il grano e il mulo e gli lascia l'asino col granturco. Per farla completa gli prende il cappello di paglia e gli mette in testa la sua cuffia di panno, gli toglie le scarpe e gli infila il suo paio di zoccolacci. E se ne va! Quando Elia si sveglia va a riprendersi il mulo e si ritrova un asino, va a recuperare i sacchi di grano, e trova sacchi di granoturco. Fa per mettersi una mano sotto il cappello, per grattarsi la testa, e invece del cappello si accorge di avere in testa una cuffìa di panno. Abbassando la testa, invece di vedersi le scarpe, vede un paio di brutti zoccolacci.
Un po'
interdetto si dice:
Tornando a casa
dice alla moglie: - È andato al mulino - risponde la moglie. - E che bestia aveva con sé? - Un mulo - E che cosa andava a prendere al mulino?
- Oh
bella! Il grano
- risponde la
donna che l'ha riconosciuto, ma solo dalla
voce, perché fuori è notte fonda. - No, no, grazie - risponde Elia - lo non sono Elia. Elia non aveva mica gli zoccoli e non aveva neanche l'asino! Per farla in breve la moglie dovette scendere giù a prenderlo e a convincerlo che lui era sempre Elia. Ma dovette fare un sacco di fatica.
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