Giuha e il ladro sciocco
Un ladro voleva derubare la casa di Giuha, quindi
andò da lui nel cuore della notte. Si
arrampicò lungo i muri fino ad arrivare sul tetto della casa.
Giuha stava dormendo vicino a sua moglie
e fu svegliato dai passi del ladro.
Allora, svegliò sua moglie e le sussurrò nell''orecchio che c'era un ladro in
casa.
La moglie, spaventata, disse:
- Cosa dovrei fare, Giuha, ho
paura.
Giuha ci pensò un po' e disse:
- Fai quello che ti dico... farò finta di dormire,
quindi svegliami e dimmi ad alta voce: Giuha, cosa sono
tutti questi soldi?
La donna assecondò Giuha e disse ad alta voce:
- Oh Giuha, oh Giuha,
cos'è tutto questo denaro? Come ti sei procurato questa
abbondanza di denaro? E quando?
Giuha rispose con rabbia:
- Mi stai svegliando a quest'ora tarda per
chiedermi da dove viene questa ricchezza?
- Non vedo l’ora di sapere giuha! Da dove
viene tutta questa ricchezza?
- Da giovane andavo a rubare nelle
case.
- Tutti questi soldi derivano
dai furti nelle abitazioni? Non ti credo!.
- Moglie, se ti dicessi come ho
fatto ad ottenere questi soldi non mi crederesti.
- Voglio sapere Giuha.
- Te lo racconterò, ma voglio che
questa faccenda rimanga segreta. Se un ladro lo verrebbe a
sapere ruberebbe tutto ciò che possediamo.
- Sono ansiosa di ascoltarla,
Giuha.
- Salivo sui tetti delle case e guardavo il cielo, e
se la luna non c’era, l’aspettavo.
- Cosa c'entra la luna con questo?
- Al sorgere
della luna, mi aggrappavo alla luce,
che giungeva al lucernario della
casa, e dicevo: Shùlum
Bulum sette volte.
- Cosa accadeva,
Giuha?
- Abbracciavo forte la luce e
scendevo nella casa senza uso di corde,
arraffavo quello che potevo e poi risalivo senza
che nessuno della famiglia se ne accorgesse.
Mentre il ladro origliava queste parole, si rallegrò e pensò:
- Che bel bottino, che bella notte, che stupido
che sei Giuha! Perderai tutti i tuoi soldi!
Il ladro guardò il cielo, e quando la luce della luna penetrò nel
lucernaio della casa di Giuha, l'abbracciò,
dicendo Shùlum
Bulum sette volte, poi si lasciò cadere
dall'alto della casa.
Il ladro cadde sul pavimento della casa,
si ruppe le costole e cominciò a contorcersi e a guaire dal dolore.
Allora Giuha corse verso di lui,
gridando a sua moglie di accendere la lampada prima che
il ladro scappasse.
Il ladro disse mentre soffriva:
- Giuha da chi hai imparato questa
scempiaggine? Ed io da sciocco non potrò scapparmene via.
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