Giufà e il principe poeta
Il principe del paese in cui viveva Giufà, stufo di fare
sempre alla guerra, decise di ritirarsi dalle battaglie e si dedicò alla
poesia. Anche Giufà era un esperto in poesia, come spesso capita con la
gente arguta e di campagna.
Un giorno che Giufà era a pranzo con Giufà, il principe recitò una poesia appena
scritta. Tutti i commensali lodavano la bravura del principe. Solo Giufà
se ne stava zitto.
Il principe lo notò e gli chiese:
- Giufà, tu che sei esperto in materia, perchè non dici
nulla? Forse la mia poesia non ti piace?
Giufà rispose:
- Non voglio mentirti dicendoti che mi piace. Per questo
motivo mi sto zitto!
Provate a dire una simile cosa ad un potente e vi accadrà ciò che è accaduto a
Giufà.
Il principe, molto arrabbiato, per punire l'impudenza di Giufà lo fece
rinchiudere per un giorno nella stalla, lasciandolo senza cibo.
Giufà ci restò molto male e per un bel po' non andò più a palazzo.
Un giorno, però, volle andare a casa del principe e per evitare
inconvenienti si sedette in fondo alla sala dove tutti erano convenuti
ad ascoltare le poesie del principe. Proprio quel giorno il principe
aveva finito un poema e si stava preparando a recitarlo in pubblico.
Giufà, immaginando le possibile conseguenze cercò di allontanarsi in
silenzio, dirigendosi verso l'uscita in punti di piedi.
Ma il principe si accorse della sua uscita e gli chiese:
- Giufà, dove vai? Non ti piace ascoltare le
mie poesie?
Giufà immaginando cosa stava per capitargli con un colpo di coraggio rispose:
- Vado al posto che mi compete, Maestà: vado alla stalla!
A questa risposta il principe si mise a ridere e, con
sorpresa di tutti, invitò Giufà a sedersi accanto a lui.
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