Giuha e la strada del ritorno

Un uomo, vedendo Giufà seduto su un ramo che stava tagliando, disse:
- Giufà sta attento. Se continui cadrai per terra!

Giufà non volle sentire le parole dell'uomo, continuò a tagliare fin quando non rovinò per terra. Allora, Giufà, meravigliato dalla preveggenza dell'uomo, lo rincorse e gli disse:
- Tu sai prevedere il futuro! Farò quello che mi dirai, perché credo in te!

L'uomo, schernendosi rispose:
- Non dire fesserie! Solo Dio conosce il futuro!

Giufà insistette:
- Tu mi hai detto che sarei caduto e ciò è successo. Ora, dimmi quando verrà la mia ora?

L'uomo, sospirò e riprese il suo cammino, ma Giufà continuava a seguirlo e chiedere sempre la stessa cosa:
- Quando giungerà la mia fine?

L'uomo spazientito, per liberarsi di Giufà, allora, disse:
- Creperai quando avrai caricato la legna sull'asino e l'animale raglierà la prima volta!

- Morirò subito?

- No! Ma la metà della tua anima lascerà il tuo corpo e quando l'asino raglierà per la seconda volta morirai - disse il vecchio andandosene

A malincuore Giufà finì di raccogliere la legna  e di caricarla sull'asino. Poi si mise in cammino con la paura che l'asino ragliasse.
Per sua sfortuna, per strada incontrarono un altro asino che si mise a ragliare. L'asino di Giufà rispose al raglio, tra lo sconforto di Giufà, che pensava:
"Sta per arrivare la mia ora!!"

Poco tempo dopo l'asino ragliò per la seconda volta e Giufà si lasciò cadere per terra e pensò:
"Adesso sono morto
"

Chiuse gli occhi e fece la finta di essere morto.
Passarono di li alcuni abitanti del villaggio, videro Giufà steso per terra e credettero che fosse morto. Allora presero una bara, ve lo sistemarono e si misero a camminare verso il villaggio portandolo sulle spalle.
Durante la strada incontrarono un fiume e non sapendo quale direzione prendere, gli amici di Giufà si misero a discutere animatamente.
A quel punto Giufà mise la testa fuori dalla bara per suggerire il percorso da fare. Tutti a quella scena si spaventarono, lasciarono la bara per terra e se la diedero a gambe levate.
Intanto Giufà li chiamava invano e, indicando con la mano, diceva:
- Volevo dirvi solo che quando ero vivo, andavo da quella parte; quella è sicuramente la strada più breve, ma se a voi non va bene, allora potete portarmi dove volete

 

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