Variante del Mponaco e la zuppa di pietra

Giufà e la zuppa di pietre

Giufà stava tornando a casa da un viaggio, ma, a causa di una forte tempesta, fu costretto a chiedere ospitalità in una casa di suoi paesani, famosi per la loro tirchieria.
Fuori pioveva e tirava vento e Giufà si mise paziente ad aspettare.
Quando fu ora di cena la coppia di paesani, per non condividere i pasti, si ritirò in un'altra stanza e lo lasciarono solo e senza cibo.
Finito di mangiare i due rientrarono nella stanza di Giufà senza portare nulla.
A Giufà, nel frattempo, era venuta fame e cercò di farlo capire ai padroni di casa dicendo:
- Certo che il freddo e il maltempo fanno venire una fame!..

Il contadino, facendo finta di non capire l'allusione, rispose:
- Dici una grande verità, Giufà! Ma, a volte si mangia tanto per farlo, per ingordigia! Senza averne effettivo bisogno!

Giufà, da quelle parole, capì che per lui non ci sarebbe stato nulla da mangiare e, allora, mise in atto un piano per gabbare la coppia di contadini.
Facendo finta di non essere interessato direttamente al cibo, disse:
- Avete mai mangiato la zuppa di pietre?

Marito e moglie si guardarono negli occhi e, meravigliati, dissero:
- Mai sentita! Sei sicuro che siano proprio pietre?

- Ah! Non sapete cosa vi siete perso! Se l'assaggiate da quel momento in poi mangerete solo quella - disse Giufà con calore.

La donna, incuriosita, chiese:
- Ma, dimmi Giufà, come si fa questa zuppa di pietra?

Giufà con aria, quasi afflitta, disse:
- Mi spiace, ma non sono proprio capace di dire la ricetta a parole!
Ma subito dopo propose:
- Però, saprei farla. Se volete assaggiarla ci potremmo provare. Mi bastano per cominciare una pentola e delle belle pietre, meglio se bianche.

I due acconsentirono e Giufà, subito, prese dei bei ciotoloni dal cortile e, dopo averli lavati con molta cura, li mise nella pentola piena d'acqua, che era già sul fuoco. Quando l'acqua si mise a bollire, Giufà disse:
- Ora ci vorrebbero 5-6 cipolle, qualche foglia di cavolo e un po' delle verdure che avete in cucina. A proposito, non deve mancare la carne!

I padroni, sempre più incuriositi, portarono quanto richiesto e Giufà fece cucinare per benino tutto quanto.
A cottura finita, chiese di preparare la tavola e cominciò a versare nel suo piatto cipolle, verdure e carne con un po' di brodo. Poi versò nei piatti dei contadini le pietre e il brodo rimanente.
Appena furono seduti a tavola, Giufà con aria trionfante disse:
- Per soddisfarvi a dovere, ho versato tutta la zuppa di pietre per voi e io mi sono preso gli scarti, tanto per non buttarli via. Ora assaggiatela! Non vi scorderete più di quanto è buona!.

 

 

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