Giufà
troppo buono con gli animali
Un
giorno la moglie di Giufà
chiese al marito di costruire un toro con la paglia e il filo di ferro e
di coprirlo poi con del grasso.
Giufà obbedì, nonostante si meravigliasse della bizzarra
richiesta.
La mattina dopo la moglie portò il toro nel mezzo del bosco, lo
sistemò in una radura e si sedette sotto un albero a filare la lana.
Ad
un certo punto si avvicinò un orso e chiese al toro di poter prendere un
po' della sua paglia.
La moglie di Giufà, ben nascosta dietro un albero, rispose di prendere
tutto quello di cui aveva bisogno. L'orso per cercare di prendere la paglia,
finì per restare imprigionato come dentro una gabbia.
La donna lo trascinò a
casa e disse a Giufà di ucciderlo e di vendere la pelle al
mercato. Ma
Giufà preferì aspettare e sistemò l'animale nel recinto.
Il giorno
seguente la moglie di Giufà portò il finto toro di nuovo nel mezzo del
bosco. Di lì a poco si avvicinò un lupo, cercò di mordere l'animale e
rimase anch'esso prigioniero.
La donna portò a casa la nuova preda e
anche il lupo venne messo da Giufà nel recinto insieme all'orso.
Con
lo stesso sistema, la moglie di Giufà riuscì a catturare una volpe e un
coniglio. Anche questi animali finirono in gabbia in attesa di essere
uccisi, venduti o mangiati.
Quando venne
il giorno della resa dei conti, l'orso disse a Giufà:
-
Non uccidermi e ti ricompenserò
- Lasciami vivere e non ti pentirai - disse
subito il lupo.
-
Ti prego, abbi pietà di me e ti dimostrerò la mia riconoscenza - disse
la volpe.
-
Lasciami andare e ti porterò carote e verdure in abbondanza - promise il
coniglio.
Giufà
si lasciò convincere dalle suppliche e dalle promesse e liberò i quattro
animali.
Il giorno seguente sentì dei rumori dietro alla casa; uscì e
trovò l'orso con un favo di miele, il lupo con un agnello, la volpe con
anatre e polli e il coniglio con mazzi di carote e di verdure.
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