Orthopristis chrysoptera (Linnaeus, 1766)
Prende il nome comune dai rumori che crea,
sfregando i denti faringei, quando viene catturato
Ha corpo ellittico e di forma ovale, compresso lateralmente; schiena rialzata con profilo della testa leggermente ricurvo e
muso
lungo e affusolato. Il margine preopercolare è
finemente seghettato (le
dentellature inferiore non si rivolgono in avanti). Il corpo, compreso la
testa (esclusi però la parte anteriore del muso, delle labbra e del mento), è
coperto da scaglie, disposte in 10 file oblique sopra la linea laterale e in 15 o
19 file orizzontali sotto la linea laterale, che si estendono alla base
della pinna caudale, pelvica e pettorale; alle basi dei raggi spinosi della
pinne anale e dorsale si forma una profonda guaina squamosa. Sulla linea
laterale, che è porosa, le scaglie sono da 53 a 58.
La bocca è piccola, un po' obliqua e con labbra sottili, e non si estende
fino all'occhio; non è rossa all'interno. Le mascelle hanno una stretta
fascia di denti sottili e non raggiungono la verticale della prima
narice. Sul mento si trovano due pori e una scanalatura centrale.
La pinna dorsale, leggermente più alta dorsalmente, ha 12-13 raggi spinosi
(il primo corto), e 15-16 raggi moli. La pinna anale, quasi simmetrica alla
parte molle della dorsale, ha 3 raggi spinosi (il secondo raggio è
leggermente più spesso e più lungo del terzo) e 12-13 raggi molli.
Foto in inaturalist.ca
La colorazione può variare dorsalmente da un
grigio azzurro a marrone chiaro, che sfuma gradualmente in una colorazione
argentea ventralmente, con una fitta copertura di macchie da giallastre a
bronzo. Occasionalmente sono presenti sul corpo delle barre verticali scure
ed irregolari o può esserci un aspetto screziato, specie sula testa. A volte
possono esserci due strisce scure, una che va dall'occhio alla base della
pinna dorsale, l'altra lungo la nuca e la parte superiore della schiena.
Ogni scaglia del corpo ha un centro blu e una
macchia di bronzo sul margine. Queste macchie formano strisce arancio-marroni che si estendono obliquamente
verso l'alto e all'indietro lungo i fianchi e il dorso. Le strisce sotto la linea laterale sono orizzontali.
Le pinne pelviche e anali sono giallastre, con
margini più scuri. Pinne dorsali e caudali colorate come il corpo, con
margini più scuri. file di macchie bronzee sulla pinna dorsale.
Vive in acque costiere su fondali sabbiosi,
fangosi, scogliere e piattaforme petrolifere, nonché negli estuari, all'interno di distese erbose e lungo i bordi dei
canali, a profondità tra 1(10)
e 20 m
(104 m?).
Migra in banchi, in relazione alla stagionalità o alla ricerca giornaliera
di alimenti. Spesso è stato trovato in acqua salmastra, mentre la sua
presenza nelle barriere coralline è occasionale. La stagione
riproduttiva è in primavera, ma può iniziare a partire
dalla fine dell'inverno. Può verificarsi al largo in acque aperte o in
situazioni più riparate sottocosta. In generale, i pesci più grandi si
riproducono per primi, mentre quelli più piccoli si riproducono più tardi
nella stagione. La deposizione delle uova avviene al
tramonto in acque aperte appena prima della migrazione costiera o in acque
calme costiere, come porti, estuari e sponde, ma può iniziare prima
a distanza della costa. Le uova e le larve sono
pelagiche, le uova si schiudono dopo 48 ore; le larve diventano giovani a 7
cm di lunghezza. Hanno una longevità di 4 anni, ma la maggior parte raggiunge solo i 3 anni.
Ha abitudini prevalentemente notturne e si nutre di
crostacei bentonici, molluschi, echinodermi e piccoli pesci.
In acque salmastre non disdegna le larve degli insetti.
Si pesca con sciabiche, reti da traino e lenza. Commercializzato
prevalentemente fresco. Raggiunge la lunghezza di 46 cm, comunemente fino a
30 cm e il peso di 900 g
E' originario dell'Oceano Atlantico occidentale, dalla costa degli Stati Uniti fino alla Florida, al Golfo del Messico, compresa
la penisola dello Yucatan e Cuba. Si trova anche nelle Bermuda.
È stato segnalato al largo di Siracusa in Sicilia nel 2020,
probabilmente dopo essere stato rilasciato dalle acque di zavorra di una nave (Isgrò, Tibullo, Tiralongo).
Data la rarità, non possiede nomi dialettali.
Fonti
-
Fishbase,
Identification,
-
FAO -
Species
Identification Guides for Fisheries Purposes. American Society of
Ichthyologists and Herpetologists
-
NAFO, Atlases.ibss.org, AA.VV.
-
mexican-fish.com
-
Foto in
ncfishes.com
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