Labrus viridis Linnaeus, 1758
Ha il
corpo fusiforme, compresso lateralmente, con testa più lunga dell'altezza
massima del corpo. Le scaglie sono evidenti e se ne contano
da 43 a 47 lungo la linea
laterale, la quale è visibile e segue il profilo dorsale fino al
termine della seconda dorsale,
poi si abbassa al centro del peduncolo
caudale. L'occhio è tondo e di grandezza modesta.
La bocca ha labbra carnose e porta su ogni mascella, una sola fila di
denti conici liberi. Sulle mascelle i denti sono robusti e
sviluppati.
L'orlo inferiore del preopercolo è liscio. Quello posteriore,
specialmente negli individui di grossa taglia, è
quasi sempre liscio.
L'occhio è piccolo e le narici, due per lato, poco appariscenti.
L'unica pinna dorsale ha 17-19 raggi
spinosi e 10-14 molli, che sono uniformemente più alti. La pinna anale (3 raggi spinosi
9-12 molli)
è opposta e simile alla parte molle della dorsale.
La caudale (17-24 raggi) è corta e
spatolata. Le pinne pettorali, larghe e
tondeggianti, hanno 14-16 raggi. Le ventrali
sono inserite in posizione
toracica ed hanno 1 raggio spinoso e 5 molli.
Foto di Antonio Colacino
La colorazione è molto variabile, distinguibile in tre tipi:
verde, verde giallo mista e rossa.
Vi sono esemplari completamente verdi smeraldo, altri verde giallastri con una stretta fascia
longitudinale biancastra, che va dal bordo posteriore dell'occhio fino alla coda
e altri marmorizzati con tinta di fondo rosso vinacea o arancio e macchie
bianche, senza tracce di verde e arancio con macchie e fascia bianca.
Le pettorali sono in genere gialle o verdi e le pinne impari della tinta del corpo
e maculate. L'occhio ha iride arancione bordata esternamente di verde.
E' una specie costiera e si
trova su fondi rocciosi e sulle praterie di posidonie o in mezzo alle alghe,
anche a bassa profondità. I grossi esemplari preferiscono fondali più alti,
intorno ai 15 metri e oltre. La riproduzione risente di un ermafroditismo proteroginico (gli individui superiori ai 38 cm sono sempre maschi) e
avviene nei mesi di febbraio-marzo.
E' carnivoro e si ciba di molluschi, crostacei, anellidi e altri invertebrati. Si cattura
con le gangamelle, con le nasse, i tramagli e abbocca alle lenze.
Può raggiungere 45 cm di lunghezza.
Le carni sono apprezzate solo nella zuppa di pesce.
Specie tipicamente Mediterranea, è nota
su tutte le coste italianema è poco comune.
In primo piano
Symphodus melanocercus
|
Nomi dialettali
GENOVA |
laggiun, turdu d'aiga |
LIVORNO |
toredo, pappagallo
|
TERRARACINA |
tordo |
TRIESTE |
liba
|
ROMA |
pappagallo |
NAPOLI |
turdo, lazz'e spingule, petrusino
|
TORRE DEL GRECO |
marvizzo.
|
ANCONA |
limone marmorato |
PESCARA |
torde di mare |
VENEZIA |
sperga, donzela |
CAGLIARI |
turdu, turdu niedduzzu, nieddu, griva |
OLBIA |
roccal, turdulu |
MOLFETTA |
vreddesche |
CORSICA |
tordulu |
BARI |
durmo, pappagal |
TARANTO |
lappana, lappanedda |
GALLIPOLI |
sturnu |
BRINDISI |
rigina, lappana. |
REGGIO CALABRIA |
lapparu, lappara |
CATANIA |
turdu |
MESSINA |
turdu d'arca, lappara virdi |
PALERMO |
turdu d'arca, turdu virdi, turdu zitu |
ORTONA |
verdesche |
Eupercaria/misc |