Labrus bergylta Ascanius, 1767
Molto simile al Tordo
Ha il corpo un po' più tozzo delle
altre specie e completamente coperto da scaglie grandi (da 43 a 49 lungo la linea laterale).
La lunghezza della testa è sempre inferiore all'altezza massima del corpo.
La bocca ha labbra grosse e sviluppate, con mascelle munite di
robusti denti conici.
La pinna dorsale possiede 20 o 21 raggi spinosi e
solo raramente 19. La parte a raggi molli
(10-11raggi) è più
alta della parte spinosa ed
ha il bordo posteriore arrotondato.
L'anale (3 raggi spinosi e 10 molli) si inserisce
tra all'altezza del 16°-19° raggio della dorsale. Le pinne pettorali sono ampie
e arrotondate, hanno 14 raggi e si inseriscono anteriormente alle ventrali.
Quest'ultime hanno 1 raggio spinoso e 5 molli, sono sviluppate e arrotondate. La caudale ha 18 raggi, è ampia
e il margine posteriore è poco
arrotondato, quasi troncato.
foto in filaman.ifmgeomar.de
La
colorazione è molto varia ed in genere ha un fondo
verdastro o rossastro, reticolato di bianco, più scuro sul dorso e più chiaro
sui fianchi. Spesso le colorazioni verde e rosso si mescolano
variamente.
Le pinne impari sono quasi sempre
marcate con ocelli blu, azzurri o grigi; il margine della ventrale è spesso di
colore azzurro.
Le pinne pari sono o incolori o giallastre, con raggi marrone
rossastro o biancastro.
Vive a bassa profondità ed ha abitudini sedentarie.
Si riproduce
da maggio a luglio.
Probabile una inversione sessuale, poiché oltre i 40 cm di taglia sono tutti
individui maschi.
Gli adulti si cibano
di molluschi bivalvi e Gasteropodi, Crostacei decapodi, le cui
conchiglie ed i cui carapaci vengono frantumati facilmente dai robusti denti
faringei. La pesca è accidentale. La dimensione massima
è di 60 cm.
La presenza
sulle coste italiane è molto rara, ma forse è maggiore di quanto si sia
ritenuto finora.
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Il tordo della foto, in Sicilia, viene chiamato marvizzu; l'dentificazione è molto
attinente alla
specie
descritta da G. Bini, ma presenta alcune differenze con L. bergylta
atlantica |