Sparus aurata Linneo, 1758
Il corpo è ovale, compresso
lateralmente; il profilo è tondeggiante con muso ottuso.
La testa è corta e massiccia, con occhio circolare e relativamente piccolo. E'
coperto da scaglie forti anche sulle gote: lungo la linea laterale se ne contano
73-85.
La bocca è
terminale inferiore
e con labbra spesse. La mascella superiore è lievemente più avanti della mandibola e porta
anteriormente due o tre paia di denti conici, seguiti da quattro a cinque
file di denti molariformi tondeggianti. Nella mandibola vi è lo stesso numero di denti conici e
robusti, seguiti soltanto da tre o quattro serie di molari.
Ha un sola pinna dorsale. La prima parte è formata da 11 raggi
spinosi che possono essere reclinati in un solco nel dorso; il primo raggio è
molto più corto degli altri, La seconda parte è formata da 13-14
raggi molli leggermente decrescente verso il peduncolo caudale.
L'anale ha 3 raggi spinosi e 11-12 raggi molli di lunghezza pressoché uguale; è
opposta alla parte molle della dorsale, ma inizia leggermente più
indietro. La pinna caudale (17 raggi) è grande, forte e biforcuta, con lobi
appuntiti. Le pettorali (16 raggi) sono falciformi e allungate all'indietro
superano l'apertura anale. Le ventrali sono ampie ed hanno 1 raggio spinoso e 5
molli.
Foto di Antonio Colacino
La colorazione risente dell'età e dell'ambiente. Normalmente è grigio azzurrognola, con
riflessi dorati dorsalmente e argentei lungo i fianchi e ventralmente. Numerose
strisce grigie attraversano il corpo longitudinalmente. Una
fascia dorata caratteristica si trova sul muso ed unisce i due occhi.
Nello spazio interorbitale si trova anche una fascia nera. Una macchia nera si
posiziona all'origine della linea laterale. Un'altra
macchia scarlatta è al margine dell'opercolo.
Nella pinna dorsale, che è azzurrastra, può esserci una fascia longitudinale scura.
E' un pesce costiero che frequenta le praterie vicino costa e fino
ad una profondità di circa 30 metri.
In primavera entra
negli stagni costieri salmastri, in cui
resta per tutta l'estate. In autunno ritorna in
mare per riprodursi. Ha abitudini gregarie e
l'individuo più grosso guida i branchi, formati da esemplari di
taglie differenti.
E' specie ermafrodita e si riproduce da ottobre a dicembre.
Si nutre di preferenza con molluschi e crostacei.
In mare si pesca con i tramagli, con i palangresi
galleggianti e con la rete a strascico vicino a terra.
Ormai, sul mercato giungono quasi
sempre le orate dei numerosi allevamenti in Italia e Europa.
Le carni, specie per gli individui pescati a mare, sono bianco-rosate e di ottimo
sapore. Può raggiungere i 70 cm e un peso
oltre i cinque chili.
Comune in tutto il Mediterraneo
Foto di Antonio
Colacino
Foto di
Roberto Pillon
Foto di
Walter Preitano
Nomi dialettali
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Oà |
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Aurata |
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Aurat |
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Aurate |
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Laurate |
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Orae de la corona (A.) |
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Orada |
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Orada |
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Orata |
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Arata, Aurata |
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