Fotografare la natura nel mare
Come si fa a fotografare
una cernia, se quando la vedi a stento riesci a renderti conto di come è fatta,
che già è svanita nei meandri inaccessibili della sua tana? E come si fa a
fotografare uno sparide argenteo, abile nuotatore difficilissimo da avvicinare a
tiro di foto?
All’inizio sembra tutto difficile, quasi impossibile. Almeno fin quando non
impari “vita, morte e miracoli” della vita nel mare. Allora saprai che la cernia
devi trovarla in una tana adatta, dove la sua posizione da ferma ti consenta di
riprenderla, o devi avvicinarla in acqua libera all’interno di aree marine
protette, dove il suo comportamento ti consente un approccio ravvicinato.
Il discorso potrebbe continuare così per molte specie viventi.
Pensate per un istante al pianeta terra e ai due principali ambienti che la
caratterizzano: l’ambiente emerso e l’ambiente sommerso. L’uomo, animale
terrestre, ha imparato a conoscere l’ambiente delle terre emerse in modo sempre
più approfondito nel corso dei secoli ma, quando si parla di mondo sommerso,
nonostante il progresso tecnologico, le conoscenze sono sempre relative; anzi,
oggi più che mai si rischia di perdere un patrimonio di incommensurabile
valore senza ancora conoscerlo a dovere.
Questa breve nota
introduttiva mi consente di esporre la ma idea sulla fotografia e sul contributo
incredibile che ha dato negli ultimi anni per la scoperta del mondo celato sotto
la superficie del mare. A tal proposito mi torna utile paragonare la fotografia
per così dire “terrestre” a quella che chiamiamo fotografia subacquea o fotosub.
La prima vede infatti molte specializzazioni e temi, che vanno dal ritratto al
paesaggio, dalla foto sportiva a quella scientifica, dalla fotografia
naturalistica al reportage giornalistico e così via.
La seconda, di nascita recente, ha avuto una crescita diversa, essendo legata
sempre e comunque a un ambiente che non è quello dell’uomo, dove operare
significa adattarsi a situazioni a noi non congeniali, respirando gas racchiusi
in recipienti di metallo. Ciò ha rappresentato un limite enorme alla diffusione
di questa attività e ancora oggi i fotografi subacquei sono sempre una piccola
minoranza rispetto ai fotografi “terrestri”.
Le specializzazioni della
fotosub, proprio per la sua giovane età storica, sono state di molto inferiori
in questo campo e qualcuno, in Italia, ha persino creato una distinzione unica
tra macro e ambiente, confondendo la tecnica di ripresa con le specializzazioni
vere e proprie della fotografia subacquea. Quel qualcuno ha anche trasformato la
fotografia in uno sport, con la creazione di una “squadra nazionale”, dando vita
a campionati fotosub di vario tipo e alla nascita di immagini tutte molto simili
tra loro ma che di mare hanno sempre raccontato molto poco. Nel mondo della
fotografia terrestre avete mai sentito parlare di fotografi campioni d’Italia o
del mondo? Direi di no. Il fotografo è un artista e, come tale, ha un suo
modo di vedere le cose, diverso dagli altri, una sua impronta. Non può
essere vincolato nei gusti e nella scelta di fotografare in un modo, piuttosto
che in un altro. Nel mondo della fotografia terrestre esistono infatti solo
concorsi fotografici, luoghi per proporsi e proporre il proprio stile, così
com’è.
A tal proposito, tengo a
sottolineare che si dovrebbe distinguere tra foto scattate sott’acqua, usando il
mondo sommerso come palcoscenico, e foto scattate alla natura vivente
nell’oceano.
La grande distinzione che oggi è quindi possibile delineare nel mondo della
fotosub vede differenziarsi il reportage turistico-naturalistico, fatto di foto
con scorci di natura accostati alla presenza di subacquei in azione (le foto che
troviamo praticamente sulle principali riviste di settore), dalla fotografia
naturalistica pura, poco praticata in Mediterraneo ma molto diffusa nei mari
tropicali, dove i colori di una stravagante biodiversità e le favorevoli
condizioni ambientali rendono l’attività del fotografo in un certo senso più
semplice. Quindi, tornando al concetto di fotosub naturalista, è evidente, dai
discorsi fatti fino ad ora, che di fotografi subacquei naturalisti nel vero
senso della parola ne esistono ben pochi; ed è evidente anche che la maggior
parte di essi operano nella fascia tropicale del pianeta, ove possono
sbizzarrirsi con una varietà di soggetti e colori infinita se rapportata al
tempo di una vita umana.
Il concetto, credo, è
quindi abbastanza chiaro: fotografare la natura sotto la superficie del mare è
cosa da pochi per tutta una serie di fattori; fotografare poi la natura del
Mediterraneo, sott’acqua, è ancora più complicato, e il compito è relegato a
pochi tenaci appassionati. Ciò non significa, però, che è difficile avvicinarsi
alla fotosub; è solo difficile essere un professionista, specie se si
fotografano animali e piante…
Avvicinarsi ad una
fotografia naturalistica “amatoriale” è invece da considerarsi “facile”, specie
oggi, grazie all’avvento del digitale. Con le ultime novità nel settore è
possibile acquistare funzionali fotocamere compatte e scafandrarle. In tal modo,
specie per quanto riguarda le foto ravvicinate, si ha disponibile
un’attrezzatura molto versatile per realizzare una gran quantità di foto nella
stessa immersione a tutta una serie di piccoli animali. E ci si può divertire
con una spesa, si fa per dire, contenuta (se paragonata al costo di
un’attrezzatura professionale). Diverso è il discorso sul digitale
professionale, nel quale preferisco non addentrarmi in questa sede.
Il fotografo subacqueo
naturalista, necessariamente mosso da una passione fuori misura, fotografa
soprattutto per se stesso (e per i suoi interessi) e riesce a essere un
professionista, come abbiamo detto, con difficoltà non da poco, specie in Italia
(il nostro è un paese dove solo da pochi anni si comincia a diventare sensibili
ai problemi della natura). Rimane però la soddisfazione, immensa, di fare
qualcosa per la conoscenza di un ambiente particolare, il più grande e bello del
pianeta che abbiamo chiamato terra e che forse avremmo dovuto chiamare “acqua”;
rimane il piacere di immergersi nell’elemento liquido e documentare la vita nel
mare, attività entusiasmante e appagante. E oggi, in un mondo che vede
scomparire gradualmente la sua biodiversità, il lavoro del fotosub naturalista
potrebbe acquistare valore per far conoscere, attraverso le immagini, le
meraviglie di un mare che soffre e che chiede aiuto, tutti i giorni.
Cari
fotografi subacquei, quindi, non mollate. Cari subacquei che iniziate a
fotografare: non abbiate timore. Che la tenacia e la voglia di continuare vi
accompagnino sempre e la passione non vi abbandoni mai.
Cari subacquei in genere: provate a fotografare quel che incontrate sott’acqua.
Anche se non diventerete dei professionisti, forse sarete comunque dei bravi
fotografi, offrendo il vostro contributo alla conoscenza
del mare, “conoscendo” prima di tutto in prima persona, attraverso le vostre
immagini.
E per coloro che amano il mare, il Mediterraneo in particolare, e devono
avvicinarsi alla fotografia e/o all’immersione per la prima volta dico: forza e
coraggio…
Nel prossimo articolo analizzeremo le modalità di approccio alle diverse specie
animali del Mediterraneo sommerso, dividendole in due categorie principali,
pesci e invertebrati, e alcune sottocategorie, in modo da scoprire le differenze
di comportamento delle specie e i modi per avere un certo successo in questa
difficile arte; una disciplina difficile dove la conoscenza della natura e
l’esperienza si uniscono al gusto, per la realizzazione di immagini intese come
inno alla biodiversità a alla bellezza del mare.
Lavorando come fotosub
nel mare dello Stretto di Messina sono sempre stato fortemente avvantaggiato nel
reperire soggetti e situazioni di una natura straordinaria.
Ma le difficoltà operative sono state sempre notevoli in
questo braccio di mare imprevedibile e ostile, tanto difficile da frequentare
quanto affascinante e amabile.
Tenacia, grinta, passione, emozioni, curiosità, spirito di ricerca e
voglia di avventura mi hanno spinto a non mollare mai in questa attività così
densa di soddisfazioni e così poco remunerativa qual è appunto la fotografia
subacquea naturalistica. |