Il fascino degli scorfani
Incontrare uno scorfano,
sott’acqua, è cosa frequente. Incontrare uno scorfano significa osservare un
pesce da molto vicino, vista la sua indole tranquilla.
Ma
incontrare uno scorfano, di qualsiasi dimensione e a qualsiasi profondità,
significa anche avere l’occhio abituato a selezionare forme e colori del fondo,
per individuare uno dei principali campioni nell’arte del mimetismo.
Le diverse specie presenti in Mediterraneo consentono diversi approcci un po’ a
tutte le profondità della fascia costiera.
Appena immersa la testa sotto il pelo dell’acqua possiamo rinvenire gli
scorfani neri e gli
scorfanetti, già ben nascosti tra le pietre dei fondi detritici,
rocciosi, o anche alla base delle praterie di posidonia.
Guadagnando alcuni metri di profondità si possono poi incontrare scorfani più
strani, diversi secondo il tipo di fondale.
Ma il protagonista indiscusso delle immersioni in Mediterraneo nella fascia
compresa tra i trenta e i sessanta metri di profondità, è lo
scorfano rosso.
Il suo nome scientifico è Scorpaena scrofa anche se
è meglio conosciuto come scorfano rosso.
Ma lo conoscete veramente questo splendido pesce? E avete ancora il coraggio di
dire che lo scorfano è “brutto”?
Io non ne sono più capace e, da quando studio gli scorfani in natura, il loro
fascino mi ha letteralmente rapito, tanto da dedicarmi adesso alle
fantasmagoriche livree che ognuna delle molte specie presenti in Mediterraneo
può avere.
Innanzitutto va chiarito
che le specie presenti nel nostro mare non sono solo tre, come erroneamente le
poche pubblicazioni esistenti ci portano a credere.
Su quasi tutti i libri di
pesci si legge che in Mediterraneo esistono solo lo scorfano nero, lo scorfano
rosso e lo scorfanotto o scorfanetto (con quest’ultimo nome si chiama qualsiasi
scorfano di piccole dimensioni senza nessuna pretesa di identificazione della
specie).
La realtà è ben diversa e,
in qualche modo, ci viene già illustrata in modo adeguato da Francesco Costa su
“Atlante dei pesci dei mari italiani”, dove si
parla di ben otto specie di scorfani diversi.
Si tratta di
- Scorpaena porcus
(scorfano
nero),
- Scorpaena scrofa
(scorfano rosso),
- Scorpaena notata
(scorfanotto),
- Scorpaena maderensis
(scorfanotto squamoso),
- Scorpaena loppei
(scorfanetto carenato),
- Scorpaena elongata
(scorfano rosa),
- Helicolenus dactylopterus
(scorfano di fondale)
- Scorpaenodes arenai
(scorpenode
mediterraneo).
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Le stesse specie sono citate in “Pesci del Mediterraneo”
di Stefano e Claudio Gargiullo, dove però non si accenna a
Scorpaena mederensis
mentre si parla di Pontinus bibroni
(scorfano corallino), specie trovata solo in Sicilia a grandi profondità.
E siamo a nove specie in totale. Ma chissà quante altre ne esistono.
Tra l’altro questa classificazione è stata fatta su pesci pescati, quindi morti,
da non subacquei o da quei subacquei che non sono riusciti ad andare “oltre”
nell’individuazione e classificazione delle specie già conosciute per un ridotto
numero di ore passate sott’acqua e, di conseguenza, per una scarsa
documentazione.
Proviamo adesso ad approfondire, proponendo qualcosa di nuovo.
Vediamo insieme
di cosa si tratta.
Per quanto riguarda gli
incontri possibili nel mondo sommerso a portata di sub, se escludiamo
dall’elenco lo scorfano corallino e lo
scorpenode mediterraneo (quest’ultimo tra
l’altro raro) per la profondità alla quale vivono, solitamente superiore ai
cento metri, lo scorfano di fondale, lo
scorfano rosa, lo scorfanotto e lo
scorfanetto carenato, specie sempre di profondità e praticamente indistinguibili
dai un non addetti ai lavori, visibili solo nei banchi del pesce perché pescati
con lo strascico, ci rimangono solo lo scorfano rosso, lo
scorfano nero e un
certo numero di piccoli scorfani, dell’ordine dei 5-10 cm di lunghezza e con
colori variabili, che spesso chiamiamo scorfanetti senza sapere in realtà di
cosa si tratti. Tra l’altro le numerose livree assunte dallo scorfano rosso traggono in
ulteriore confusione l’osservatore e rendono l’argomento scorfani ancora più
intrigante.
Per chiarire un po’ le idee e per stimolare gli studiosi, che spero
non mi chiedano di sacrificare degli esemplari per contare i raggi delle pinne o
altro di simile, ho raccolto una documentazione fotografica che mi ha portato
all’individuazione di situazioni alquanto nuove e interessanti.
Nelle immagini presentate
già si comprende quanto differenti possano essere le livree di una stessa specie
in funzione dell’habitat e in funzione di chissà quante altre variabili
sconosciute.
Per esempio uno scorfano rosso con livrea bianca e marrone, tipica di quegli
scorfani che vivono in ambienti sabbiosi e fangosi con pochi cromatismi, è
sicuramente una interessante variante sul tema; una livrea più conservativa
potrebbe essere invece quella di uno scorfano rosso con un colorito
arancio slavato, tendente al rosa; in questo caso il fondale su cui vengono reperiti
questi scorfani è di natura detritica o
sabbiosa.
Quasi normale è poi una intensificazione del rosso-arancio della livrea tipica,
con arancio più carico e numerose screziature rosse e fucsia.
Infine una sorta di miracolo della natura: uno scorfano multicolore, con
verde, giallo, marrone e
arancio tra i colori dominanti, ma con altri inserti
indefinibili a formare una stravagante tavolozza degna del più creativo degli
artisti.
Che dire: la natura si è proprio sbizzarrita. E sono solo pochi esempi tra i
tanti riscontrati.
Un paio di caratteristiche
sono comuni sui diversi esemplari esaminati: tutti presentano generalmente una
macchia di colore spesso violacea sopra il capo,
sotto il primo raggio della pinna dorsale e tutti hanno sempre una
mascherina
tra gli occhi che talvolta si allunga sulle guance, di un unico colore dominante
che va dall’arancio al marrone o dal senape al fucsia.
L’unica cosa che si ripete con regolarità in questi scorfani è la
forma, ma
dovete immaginare di osservarli in bianco e nero per esser certi che si tratti
sempre della stessa specie altrimenti la varietà dei colori e delle dimensioni
vi trarrà in forte inganno.
Nota interessante:
lo scorfano rosso puro, quello classico arancio screziato di
giallo e rosso, si trova prevalentemente sui fondali rocciosi e in genere sul coralligeno.
Una variante interessante dello scorfano che abbiamo passato in rassegna
è il
giallo coprente che ne caratterizza, molto di rado, alcuni esemplari; come una
pelliccia gialla e avvolgente, il manto giallo ricopre lo scorfano quasi per
intero, lasciando intravedere solo in parte la sottostante livrea tipica dello
scorfano rosso.
Un fenomeno strano e affascinante al tempo stesso, probabilmente
legato a dei periodi particolari della vita del pesce.
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