I Pesci dei Mari d'Italia
 

Classe Actinopterygii

COSTARDELLA
Costardello

Ord. BELONIFORMES

Fam. Scomberesocidae

Gen. Scomberesox


 

Scomberesox saurus   (Walbaum, 1792)

Ha corpo affusolato e allungato da un becco, formato da un prolungamento delle mascelle (inferiore più lunga e con lieve appendice terminale). Le scaglie sono piccole, sottili e caduche. 
La testa è piuttosto schiacciata in senso dorso-ventrale e l'occhio è relativamente grande con iride argentea. I denti sono piccoli, deboli e appuntiti.
Le pinne dorsale e anale sono corte, basse. Le pinne ventrali sono inserite molto indietro e sono piccole come anche le pettorali, che sono situate in alto, all'altezza dell'occhio circa. La pinna caudale è formata da due lobi uguali, distinti e forcuti.

La colorazione è blu acciaio, con riflessi verde-scuro dorsalmente e con i fianchi azzurrastri-argentei brillanti. Le pinne sono scure, meno le pinnule che sono biancastre
E' una specie gregaria (a volte con centinaia di miglia di individui) e pelagica, che nuota in superficie. Al momento della riproduzione si avvicinano verso terra, ma non giungono mai in vicinanza delle coste, tranne se inseguiti da predatori (tonni, delfini, etc.). Quando sono cacciate, cercano scampo saltando fuori dell'acqua e a volte arrivano a suicidarsi in massa spiaggiando.
Sono voraci carnivori e si nutrono esclusivamente di organismi planctonici, piccoli crostacei,  larve di pesci e di molluschi, stadi giovanili di clupeidi e di altri pesci. Il becco comincia a svilupparsi quando gli stadi giovanili raggiungono i 4-5 cm.  La lunghezza massima degli adulti è tra i 35 e i 40 cm.
Erano oggetto di pesca speciale che veniva eseguita con una speciale rete a fonte.
Nello stretto di Messina venivano frequentemente catturate con rete di circuizione che vedeva coinvolte una barca principale (raustina) e una più piccola (luntru, usata come punto di partenza e di arrivo nella cicuizione. Un'altra barca (bacca 'i stagghiu) veniva usata per tagliare la strada al banco e da cui venivano lanciati sassi bianchi per impaurire e fermare la corsa dei pesci. Questa tipica e tradizionale pesca, fino agli anni '70, vedeva coinvolti interi paesi  rivieraschi; ora nello stretto non viene più praticata
Comune in tutto il Mediterraneo. Molto comune nei mari italiani, tranne l'Adriatico settentrionale, dove è rara.


Preparazione a riva della rete per la pesca di costardelle - Galati Marina - Messina


Pesca delle costardelle a Galati Marina


Pesca delle costardelle a Galati Marina

Leggi  "La pesca delle costardelle nello Stretto di Messina"

Nomi dialettali

SAVONA

Gastaudela

GENOVA

Castodellu

VIAREGGIO

Scartusci

NAPOLI

Gastauriello

REGGIO CALABRIA

Custardella

CATANZARO

Cristadella

OLBIA

Gastaurella

TARANTO

Crastadidde

GALLIPOLI

Luzzu

OTRANTO

Cristaredda

CAGLIARI

Castaudiellu

CATANIA

Custardedda

TRAPANI

Gastardedda

ANCONA

Agora forestiera

GIULIANUOVA

Hagure

ORTONA

Crastavidelle

MOLFETTA

Castaurielle

MESSINA

Custaddedda

VASTO

Hahujje de fori


Vai sommario dei Beloniformi
Beloniformes