Glauco

Lo storico Dicearco di Messina scrisse, nel IV secolo a.C.,  che gli abitanti di Anthédone, piccolo centro costiero della Beozia - in cui Glauco faceva il pastore, erano «dediti al lavoro subacqueo»

Sembra che Glauco, che secondo altri navigava con gli Argonauti verso il Toson d'Oro, un giorno fosse testimone di un fatto magico: alcuni pesci da lui pescati, appena furono posati sull'erba della riva, ripresero vita e saltando riguadagnarono il mare. 
Incuriosito, Glauco assaggiò l'erba e si trovò spinto da una forza sovrannaturale verso le onde, nelle quali si immerse senza pensarci.

Ovidio riferisce che gli Dei del Mare, colpiti dalla sua fede e dal suo coraggio, accolsero nell'Olimpo l'uomo che voleva vivere nel loro mondo, dandogli l'immortalità.

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