Il Mezzogiorno sotto i
Borbone aveva goduto di una moderata pressione fiscale e di vasti terreni di proprietà dello
Stato (beni demaniali), che consentivano di alleviare la miseria dei
contadini locali.
Dopo la vittoria di
Calatafimi nel 1859,
Garibaldi aveva promesso al popolo la concessione di terre
demaniali, ma non fu in grado di mantenere l'impegno preso
(addirittura Bixio soppresse con la forza la rivolta dei contadini
catanesi).
Successivamente, l’introduzione del sistema fiscale e
delle leggi piemontesi comportarono un vertiginoso aumento delle
imposte e la scomparsa dei beni demaniali che finirono nelle mani
dei latifondisti.
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