Don Fabrizio non può credere nel trasformismo
indispensabile per conservarsi. Non crede in esso e non vuole
cambiare per rimanere qual è. Non mostra di voler occuparsi di politica;
e neppure si preoccupa di conservare il suo patrimonio sperperato da
servitori e amministratori. Preferisce le solitarie battute di
caccia, gli studi di astronomia, dove ha ottenuto successi e
riconoscimenti.
Egli sa che cadrà il Regno delle Due Sicilie e
avverrà l’unificazione, ma non pensa che questo sia un bene per la sua
isola.
Ai suoi occhi i ceti nobiliari fedeli ai Borboni
conoscono un inarrestabile, lento declino.
I borghesi più
scaltri hanno già volto le spalle a Franceschiello e prendono il
potere accaparrandosi titoli, beni e terre della Chiesa e degli
aristocratici. |