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Giuseppe Verdi - La traviata

La Traviata, su libretto di Francesco Maria Piave, viene rappresentata in tre atti per la prima volta a La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853. L’idea della Traviata viene a Giuseppe Verdi, dopo le prime rappresentazioni teatrali della La signora delle camelie, di Alexandre Dumas figlio, nel febbraio 1852.
Il dramma lirico narra della storia d'amore fra un giovane di onorata famiglia (Alfredo) ed una cortigiana di dubbi costumi (Violetta).
I pregiudizi sociali divideranno i due amanti, che si riuniscono solo alla fine,  qualche minuto prima della morte di tisi di Violetta, spinti dalla verità e dall'amore.
I temi principali del dramma sono l’amore e la morte e vengono introdotti sapientemente dal preludio dell’opera

 

 

Violetta Valery. cortigiana donna di mondo, si trova nel salone della sua casa di Parigi intenta negli ultimi preparativi prima dell’arrivo dei suoi ospiti. Poco dopo arrivano gli ospiti, tra cui il visconte de Letorières che presenta Alfredo Germont a Violetta, spiegandole che Alfredo, durante la recente malattia di lei, aveva chiesto più volte delle sue condizioni di salute.
Violetta ne è lusingata e sottolinea al barone Douphol (protettore di Germont) come questi non abbia avuto le stesse premure.

Il barone indispettito mostra il suo disappunto a Flora Bervoix.

Libiamo nei lieti calici

Violetta propone un brindisi, a cui si uniscono tutti i presenti

 

Invita poi tutti a spostarsi nella sala accanto, ma lei rimane nella stanza a causa di un malore.
Nella stanza c’è anche Alfredo che approfitta del momento e le dichiara il suo amore. Violetta gli propone un rapporto di amicizia e gli consegna un fiore, chiedendogli di riportarlo il giorno successivo. Alfredo si allontana felice di aver ricevuto l’invito per l’indomani.

Alla fine della serata, tutti vanno via e Violetta, sola, ripensa alle parole di Alfredo, ma si ripromette di rinunciare all’amore e continuare la sua vita da cortigiana.

 

Alfredo incontra la domestica di Violetta, Annina, che gli confessa che la sua signora, per poter mantenere la casa, è costretta a vendere i suoi bene. Alfredo promette di occuparsi della situazione economica di Violetta chiedendo ad Annina di tenerla all’oscuro.
Intanto il padre di Alfredo (Giorgio Germont) va a casa di Violetta per accusarla di approfittarsi di suo figlio.
Violetta gli mostra i documenti che attestano la vendita di tutti i suoi beni per mantenere l’amante nella sua abitazione.
Giorgio Germont comprende l’amore dei due, ma ha anche una figlia che sta per sposarsi e le spese di Alfredo potrebbero mettere a rischio il matrimonio. Chiede dunque a Violetta di lasciare che il figlio torni a casa e di allontanarsi. Violetta scrive una lettera al Barone Douphol e una allo stesso Alfredo Vermont in cui comunica la decisione di lasciarlo.
Arriva Alfredo che ha saputo che il padre è passato di lì e ignaro di tutto vorrebbe presentarlo a Violetta. Lei però dopo essersi fatta giurare eterno amore, fugge.

Amami Alfredo

Alfredo legge la lettera e la segue nonostante le suppliche del padre.

Siamo alla festa di Flora Bervoix, dove si vocifera della separazione tra Alfredo e Violetta.
Alfredo arriva alla festa per cercarla e lei arriva poco dopo accompagnata dal barone Douphol. Alfredo giocando la insulta indirettamente e il barone quindi lo sfida a carte. Alfredo vince la partita incassando una cospicua somma di danaro. Violetta allora chiede di parlargli in privato e mentendo  gli riferisce di amare il barone. Lui profondamente ferito chiama tutti gli invitati e getta una borsa di monete ai piedi di Violetta  che sviene tra le braccia di Flora.
Tutti inveiscono contro Alfredo e anche il padre Giorgio che nel frattempo è arrivato a palazzo, lo rimprovera.
Il barone Douphol sfida a duello Alfredo.

Balletto delle zingarelle
 

 

Violetta è in camera indebolita dalla tisi. Il medico riferisce alla domestica che alla sua signora restano solo poche ore. Violetta stringe una lettera del padre di Alfredo in cui c’è scritto che Alfredo avendo saputo tutta la verità sta tornando da lei. Mentre fuori si festeggia il carnevale, arriva Alfredo al capezzale della sua amata e le promette di portarla a Parigi.
Arriva anche il padre di Alfredo pentito di averli separati. Violetta sa che non ha un futuro e consegna ad Alfredo un medaglione chiedendogli di non dimenticarla. Sembra riprendersi, si alza ma poi ricade senza forze.

Parigi, oh cara
 

PERSONAGGI

 

VIOLETTA VALÉRY  (soprano)

FLORA BELVOIX amica di Violetta (mezzosoprano)

ANNINA serva di Violetta (soprano)

GIORGIO GERMONT (baritono)

ALFREDO GERMONT figlio di Giorgio Germont (tenore)

GASTONE Visconte di Letorières (tenore)

IL MARCHESE D'OBIGNY (basso)

IL BARONE DOUPHOL (baritono)

IL DOTTORE DI GRENVIL (tenore)

GIUSEPPE servo di Violetta (tenore)

UN SERVO DI FLORA (basso)

UN COMMISSARIO (basso)

CORO Signore e Signori amici di Violetta;

Zingarelle e Matadores

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